Classe ’78, nato a Messina, Mauro Longo vive in Croazia, è un appassionato divoratore di storie e per vivere crea mondi fantasy. È il direttore creativo e il curatore editoriale di una casa editrice di Milano, la Acheron, che si occupa di librogame e giochi di ruolo. I suoi sono famosi in tutto il mondo, tradotti in diverse lingue – tra cui anche il russo e il giapponese – e permettono ai lettori (o giocatori, che dir si voglia) di immergersi totalmente in un’altra realtà. Lo abbiamo intercettato grazie a una soffiata e gli abbiamo chiesto di raccontarci un po’ di sé (e di consigliarci un librogioco).
Messinese con ascendenze eoliane e farote, Mauro Longo ha all’attivo oltre cinquanta titoli tra librogame, giochi di ruolo, saggi, romanzi, racconti e antologie. Tra i suoi ultimi lavori segnaliamo Brancalonia, manuale di ambientazione “spaghetti fantasy” di grande successo, ambientato in un’Italia immaginaria e Scrivi la tua avventura!, una guida alla creazione di giochi a bivi e librogiochi (cui è legato anche un canale Youtube). Ma anche Lex Arcana e Inferno – Dante’s Guide to Hell. Ha curato volumi della collana di librogame Le Cronache di Catusia e pubblicazioni legate a giochi di ruolo come Dungeon 6 o Blood Sword.
Fatte tutte queste premesse, la domanda, per chi non conosce il settore, è d’obbligo. Benché tutti ormai sappiamo cosa sono i giochi di ruolo (nati negli anni ’80, mi sentite?), forse non tutti siamo passati dal mondo dei librogame che, dopo un boom tra gli anni ’80 e ’90, sono usciti di scena per un po’; ma gira voce che stiano tornando in auge. Chiediamo quindi subito, a Mauro, cosa sono i librogame? «Librogame e giochi di ruolo sono mondi meravigliosi all’incrocio tra narrazione, teatro e gioco – ci spiega –, ovvero tre delle più incredibili creazioni della mente umana che esistano. I giochi di ruolo (e in parte i librigioco) sono proprio questo: passatempi dove il lettore/giocatore è coinvolto in prima persona, con le sue emozioni, la sua interpretazione, la sua immaginazione, le storie che vuole raccontare e che vuole “vivere”. Oggi sono mondi che stanno vivendo una crescita esplosiva, ed ecco, io mi occupo di sviluppare questi libri e manuali per il pubblico italiano e internazionale, di coordinare altri autori, di dare vita a mondi fantastici e storie emozionanti che si possano anche giocare».
Ma voi ve li ricordate i “Topolino a bivi”? E la Cassaforte del Vecchio Papero?
Mauro Longo, lo abbiamo visto, ha un curriculum piuttosto vasto, dalla laurea in archeologia al lavoro in casa editrice, ma c’è un elemento che unisce tutti i tasselli del puzzle, la passione per le storie, i racconti, tutte le forme che assume il narrare, del reale e fantastico. Com’è nata questa passione? «Ho risposto a questa domanda decine di volte negli ultimi anni – ci dice –, ma visto che adesso siamo a Messina posso citare tanti ricordi della nostra città. La mia passione per la lettura e il gioco, i librogame e i giochi di ruolo, è nata qui, da noi, quando andavo alle elementari e collezionavo i “topolino a bivi” e qualche altra chicca simile rimediata alla Cassaforte del Vecchio Papero; quando alle medie prendevo la bicicletta e di nascosto andavo da Torre Faro alle edicole della litoranea per comprare le storie a bivi “Scegli la tua avventura” della Mondadori, dedicate a Indiana Jones, oppure le storie de I fantastici cinque e tu della Giunti; quando alle superiori frequentavo la libreria Obelix di Via dei Verdi, che aveva una intera stanzetta dedicata ai librogame delle EL (qualcuno ricorda Lupo Solitario?) e ai giochi di ruolo. Insomma, come tanti ragazzi messinesi della mia età, che conosco e con cui ne parlo ancora oggi, ho cominciato in libreria e in edicola, per poi scambiare libri e manuali a scuola o giocare assieme la domenica. La passione di allora è diventata il lavoro di oggi».
Un’infanzia e un’adolescenza passate a raccogliere, immaginare e inventare storie, poi la laurea in archeologia. Quanto conta la conoscenza della storia nel creare mondi immaginari? «Sono laureato in archeologia e ho lavorato per diversi anni nel settore, anche a Messina, con la cooperativa MediArte (da me fondata), il Consorzio Itinerari Basiliani e MessinaWebTv. Di sicuro gli studi di antropologia, etnografia e archeologia sono ideali per creare mondi fantastici e società immaginarie, per inventare culture e civiltà “credibili” oltre che interessanti. D’altra parte “il verosimile è il vero dell’arte” come si dice, e in tutti i miei lavori una base di realismo, attendibilità e plausibilità è sempre fondamentale, cosa che magari manca in altri regni d’invenzione di altri autori. Non dico di fare meglio, sia chiaro, ma solo che questa è sicuramente la mia cifra stilistica».
Restando in tema, quali sono le tue principali fonti di ispirazione? «La storia, i miti e le leggende del nostro mondo sono piene, anzi traboccanti di spunti interessanti, che si possono sviluppare in mille modi diversi. Ultima Forsan è basato sulla storia rinascimentale, ricchissima di idee e trovate, Lex Arcana sull’Impero Romano, Inferno sull’opera di Dante Alighieri, Brancalonia sull’Italia medievale, Hellas Heroes sul mito greco… quando abbiamo materiale originario così straordinario, in Sicilia, in Italia, nel Mediterraneo… non serve fare altro che tirarlo fuori e valorizzarlo in nuove forme! Tra l’altro, uno dei miei primi lavori pubblicati è una raccolta di articoli dedicati proprio a Messina che uscivano su Ufficio Spettacoli, un quindicinale di qualche anno fa, e dedicati proprio a leggende, misteri e curiosità di Messina: moltissimi dei temi che mi sono più cari erano già presenti lì!».
Mauro Longo, com’è Messina vista da fuori-sede? «Nel fantasy, potrebbe essere “la città delle occasioni perdute”»
Quasi un dazio da pagare, per chi vive fuori Messina e torna a trovare la famiglia e gli amici la domanda è sempre la stessa: com’è la città dello Stretto vista dagli occhi di chi ci è nato ma non ci vive più? «Se restiamo nel fantasy – ci risponde Mauro –, Messina potrebbe essere “la città delle occasioni perdute”: un luogo dalle incredibili risorse ambientali, paesaggistiche, storiche e architettoniche, e che tuttavia da troppi decenni si abbandona allo sbraco, al degrado, alla malversazione… Ogni volta che ci torno ci vedo alti e bassi, naturalmente non solo aspetti negativi, ma la stretta al cuore rimane».
«Tra l’altro poi – ci ricorda –, Messina è città natale di tanti altri talenti eccezionali nel mondo del gioco: sono per esempio originari della nostra città, anche se da sempre vivono altrove, Beniamino Sidoti, autore e fondatore di Lucca Games, e Antonello Lotronto, autore di murder party e gialli da giocare, creatore del primo gioco di ruolo giallo italiano, regista e sceneggiatore di inviti a cena e a teatro con delitto. Altri due VIP, conosciuti ovunque tranne che nella loro città, sono Giuseppe Rotondo, autore di giochi di ruolo che ormai lavora solo per il mercato americano, dove è molto conosciuto e apprezzato, e Umberto Spaticchia, autore, grafico e grandissimo comunicatore, che con il suo gruppo e il canale D20 Nation, forte di decine di migliaia di iscritti , è uno dei principali canali italiani di divulgazione del gioco di ruolo. Se mettessimo assieme tutte queste eccellenze, assieme al mondo del fumetto messinese (Lelio Bonaccorso e tutti gli altri), potremmo tirare su un bellissimo “Messina Comics & Games“!». Idea che rilanciamo, perché, quanto sarebbe bello se si facesse davvero?
Un librogame per cominciare
Dal passato, passiamo al futuro. Quali sono i tuoi prossimi progetti i cantiere? «Il settore dei giochi – ci dice Mauro Longo – è in grandissimo fermento e ci sono sempre nuove idee e progetti avviati. Sto lavorando a un nuovo manuale di scrittura e alla continuazione di diverse linee della casa editrice. Come novità stiamo lanciando un gioco che si chiama “Malavita – An Italian Crime Story” basato sul poliziesco all’italiana e sui “romanzi criminali” nostrani. Lo abbiamo presentato qualche settimana fa alla Gen Con di Indianapolis, la più celebre fiera statunitense del gioco, nella quale avevamo il nostro stand e i nostri manuali, e lo lanceremo in autunno direttamente in italiano e inglese. È un altro modo di portare un po’ di italianità nel resto del mondo, a partire da un genere – il crime italiano – molto apprezzato. Tra l’altro, fra gli autori ci saranno i romanzieri italiani Sandrone Dazieri e Marco Cardone, quindi la componente letteraria è garantita…».
Prima di congedarci da Mauro, gli strappiamo però un consiglio. Ci suggerisci un librogioco per per avvicinarci a questo mondo? «Nel catalogo Acheron ce ne sono per tutti i gusti: dal romanzo a bivi a tema steampunk di Gremlins ad alta quota, della scrittrice Mala Spina, all’avventura lovecraftiana ambientata durante il fascismo di Sette eoni in Tibet, dall’invasione dei morti viventi nella toscana medievale di Vivi e lascia risorgere alla Sicilia fantastica di Stregoneria Rusticana (che si può giocare anche in coppia), per non parlare del collodipunk di Fausto e Furio – Solo zanne originali. I titoli fanno un po’ sorridere, ma quasi tutti questi libri hanno vinto premi e riconoscimenti a Lucca Games e Play Modena, quindi ve li consiglio senz’altro!».
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Quello che non siamo riusciti a fare noi della precedente generazione alla tua (siamo andati via e non abbiamo dato niente alla nostra città), fatelo voi! Lo so che è difficile perché chi ci ha governato e ci governa adesso ha il paraocchi e non ha nessun progetto creativo per questa città ma solo promozione elettorale. Io finora ho visto pochi governati pensare al futuro.
Ho visto Provvidenti con i suoi progetti di valutazione del fronte-mare (finanziamenti dei nuovi lidi, il tram elettrico che adesso dopo 30 anni è di esempio in tutte le maggior capitali dell’Europa, la ristrutturazione dei forti, dei mercati) e Buzzanca con il progetto della pista ciclabile. Progetti che sono stati bocciati subito dai messinesi buddaci, che non accettano i cambiamenti e vogliono solo mantenere i propri privilegi a scapito della collettività. Vedi il progetto di via Don Blasco.
Rendere vivibile il mare a 200 metri di piazza Cairoli come ha fatto un PRIVATO facendo la villetta con il locale il Ricrio con uno dei panorami più belli al mondo. Ecco voi che avete visto il mondo e che sicuramente avete idee nuove tornate e cambiate questa città. (per piacere non contradditemi parlando male di questo o di quello, questo è facile, parlate solo se avete idee e progetti come il messinese Mauro Longo e tanti altri, che oltre a parlare fanno, di me ho già parlato male all’inizio).