Parte dal centro di se stessi il viaggio che porta a “Isola”. Questo il titolo del terzo album del cantautore messinese Francesco Andaloro. Da oggi disponibile nei digital store, il cd rappresenta un nuovo percorso, un nuovo viaggio. Anticipato dal singolo “Moderato cantabile”, l’album contiene otto tracce. «Otto storie diverse dai miei precedenti lavori per tempi, ritmi e testi — spiega il cantautore. Perché appena finisci di lavorare a un progetto, è come se si chiudesse un ciclo e si tornasse nuovamente a capo». Così Francesco Andaloro racconta cosa c’è dietro “Isola”, dietro l’inizio di un viaggio che parte dall’isola di se stessi. Ed è durante il percorso che si incontrano altre storie. «Fare musica — prosegue Andaloro — è riscoprire sempre un senso di mistero e di sorpresa». Ecco perché “Isola” è anche “l’album dei colori”. «A ogni canzone ho abbinato un colore, al quale corrisponde uno stato d’animo». È come se l’artista prendesse le storie in bianco e nero della vita e le colorasse dando loro un lieto fine. I colori di “Isola” sono quelli della gente che incontri tutti i giorni. «Ciascuno di noi è un colore. Dall’unione e dalla collaborazione tra colori ne nascono di nuovi — continua il cantautore — diversi tra di loro ma accomunati allo stesso tempo tra di loro». Di questo parlano “Mai più distanti” e “L’azzurro dell’uguaglianza”. In “Senza pensarci più” troviamo il massimo dell’espressione vocale del cantautore. Il brano “La vallata dell’infanzia perduta” racconta invece il tempo come condizione da sfidare solo attraverso la musica.
Con una melodia più lavorata, un sound più ricercato, nelle otto nuove tracce del suo lavoro musicale si nota la crescita artistica del cantautore. Nell’architettura dei brani si leggono tratti del tutto innovativi rispetto al repertorio al quale l’artista ci aveva abituati.
Otto brani introdotti da una traccia parlata che racconta l’idea del progetto. «Realtà come la politica e la religione dovrebbero cambiare le cose, invece creano distacchi e confusioni — dice il cantautore. Mentre la musica che è invenzione riesce ad unire popoli, condizioni e culture diverse».
Unico brano sentimentale “Dove ancora tutto è vivo”. Ascoltandolo si capisce che il periodo della semplicità a tutti i costi per Andaloro è una questione chiusa da tempo. Il testo vive di una metrica lontana da un certo romanticismo retorico e snocciola la fine di una storia tra un uomo e una donna in modo abbastanza disincantato. “La donna maledettamente affascinate” è invece dedicata a Messina, la città natale del cantautore.
“Isola” vede una rivoluzione tra le collaborazioni. Punto fermo per arrangiamenti e orchestrazioni resta Vincenzo Malafarina, che collabora con Francesco Andaloro dal 2001. Il terzo album segna, dopo molti anni, il ritorno di Gianluca Rando. Sono sue le chitarre di tutti i brani. Non mancano gli ospiti: Roberto Scolaro al sassofono nel brano “La donna maledettamente affascinante”; Gilberto Di Gioia alle percussioni in “Mai più distanti”; Peter alle chitarre in “Moderato cantabile”. Registrazione e missaggio sono stati curati da “studio Master T” di Antonio Taccone, interamente fuori le mura della propria città.
Da oggi “Isola” sarà disponibile nei digital store. A settembre invece sarà possibile trovarlo anche nei negozi di musica.
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