Una sala gremita e un forte applauso. Così il pubblico ha accolto il regista Antonio Piazza e l’attore Elio Germano che, sabato 5 ottobre, hanno presenziato all’anteprima di “Iddu – L’ultimo padrino”. La sala 4 del The Screen Cinemas di Tremestieri si è dimostrata subito interessata e attenta ad ascoltare, direttamente dalla voce dei protagonisti, come è nata questa pellicola e a conoscere più da vicino i retroscena del film.
Liberamente ispirato alla latitanza del noto boss mafioso Matteo Messina Denaro, il film racconta la storia di Catello, un politico condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, che accetta di collaborare con i servizi segreti per catturare il suo figlioccio d’un tempo, Matteo.
«Ci tengo a dire che sono per metà messinese: mia mamma è di Messina e perciò sono davvero molto felice di essere qui». Esordisce con queste parole il regista Antonio Piazza. «Il film si ispira ai pizzini conosciuti prima dell’arresto di Matteo Messina Denaro e, in particolare, ai pizzini che il latitante si scambiava con un politico del suo paese. Da questi pizzini emergevano due cose che ci hanno molto colpito: la prima è la personalità di chi scriveva. Il fatto che scrivesse tantissimo lo aveva involontariamente trasformato in uno strano scrittore epistolare. La seconda, che è il centro del film, è il mondo che gli girava attorno». Ed è proprio su quel mondo che il film centra il suo focus, con l’obiettivo di farsi delle domande sulla latitanza più misteriosa d’Italia. Antonio Piazza sottolinea ai microfoni di Normanno: «il nostro lavoro è quello di raccontare delle storie e la storia di questa latitanza si è appena conclusa. Non appartiene al passato remoto ma appartiene al presente ed è una storia che solleva molti interrogativi, domande aperte che probabilmente rimarranno tali, come tante altre pagine nere della storia del nostro paese. Il nostro dovere è farci e condividere delle domande che, in fondo, hanno in testa tutti gli italiani: come è stato possibile?».
Elio Germano ci ha spiegato, invece, come si è preparato per interpretare il ruolo dell’ultimo padrino. «Studiare questo personaggio è studiare degli atti processuali. La storia di questa persona è molto intrecciata con la storia del nostro paese, quindi non è una storia solo siciliana. Ogni persona, anche chi perpetra il male, è convinto di essere dalla parte del bene ed io devo cercare quali sono le sue, magari patologiche, motivazioni». Interessante anche l’analisi che l’attore ha fatto sulla società moderna. «La società, purtroppo, propone oggi come modelli vincenti persone che finiscono ad assomigliare a coloro che poi tanto critichiamo. Il profitto a tutti i costi, il non guardare nient’altro se non il proprio tornaconto personale, e chi mira a questo spesso produce molte sofferenze altrui, senza badarci troppo».
Nel cast, oltre al pluripremiato Elio Germano, ci sono anche Toni Servillo e Barbora Bobuľ’ová, mentre la colonna sonora è stata affidata al celebre cantautore Colapesce.
All’anteprima di “Iddu – L’ultimo padrino” era presente anche il sindaco di Messina, Federico Basile, insieme all’assessore alla Cultura Enzo Caruso. È stato proprio il primo cittadino a sottolineare l’importanza e il valore di un film come quello che porta la firma di Antonio Piazza e Fabio Grassadonia nella società contemporanea. «Guardo la locandina e rifletto, davvero, sulla latitanza più misteriosa d’Italia. Credo che le storie come questa vadano raccontate, e vanno raccontate come avete fatto voi: studiate, strutturate e comunicate a chi guarda. Il cinema è comunicazione, messaggio e conoscenza e oggi più di ieri, deve riuscire a tornare a fare ciò che avete fatto voi».
(133)