A Taormina va in scena “La Trilogia di Siviglia”. Si parte con la “Carmen”

Pubblicato il alle

6' min di lettura

Sarà la Carmen di Georges Bizet ad aprire al Teatro Antico la quarta edizione del Taormina Opera Festival, manifestazione che negli ultimi anni si è consolidata a livello internazionale come una delle più importanti e di successo, grazie alla qualità degli allestimenti e al prestigio degli artisti che ne calcano il palcoscenico millenario.

Carmen andrà in scena il 15 luglio (per poi essere replicata in numerose recite ad agosto) con un nuovo allestimento che vanta la regia e le scene di Enrico Castiglione, il quale firma anche la regia cinematografica della trasmissione in diretta via satellite in oltre trecento sale cinematografiche di ben trenta paesi. Un autentico evento multimediale, che sarà anche l’unico spettacolo lirico dell’estate ripreso e trasmesso nei cinema in diretta via satellite nei vari continenti grazie a Rising Alternative, come ormai avviene a Taormina fin dal 2011, con la regia teatrale e cinematografica dello stesso Castiglione, regista e scenografo tra i più amati, l’unico regista italiano a creare film d’opera in diretta realizzandone contemporaneamente la regia teatrale, le scene e la regia cinematografica.

Grazie all’impegno della Fondazione Taormina Festival e del Festival Euro Mediterraneo, in collaborazione con la sezione “Musica & Danza” di Taormina Arte, il Taormina Opera Festival al Teatro Antico offre ogni estate una programmazione originale e soprattutto esclusiva con nuovi allestimenti operistici concepiti, disegnati e realizzati appositamente per la cavea più suggestiva dell’età classica. Stagione lirica che a Taormina porta il marchio distintivo del maestro Enrico Castiglione, grande regista e scenografo applaudito in tutto il mondo, sia per le messinscene teatrali, sia per il taglio prettamente cinematografico delle regie televisive, nonché scenografo che proprio a Taormina ha abituato il pubblico a produzioni spettacolari. Al suo fianco Sonia Cammarata, compagna di lavoro e di vita, raffinata costumista capace di reinventare il costume storico con un’originalità prettamente teatrale di riconosciuto effetto, con la quale formano da anni un tandem artistico di particolare successo.

L’opera di Bizet inaugura al Teatro Antico di Taormina una programmazione lirica quest’anno tutta all’insegna della Città di Siviglia, che si concluderà il 14 agosto mettendo in scena contemporaneamente i tre più importanti capolavori operistici ambientati nella capitale andalusa, ovvero “La Trilogia di Siviglia”: Carmen (15 luglio, 1, 7, 10, 13 agosto), Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart (4, 9 e 12 agosto) e Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini (8, 11 e 14 agosto), in tre nuove produzioni firmate da Enrico Castiglione come regista e scenografo e da Sonia Cammarata per i costumi, che si avvarranno di cast eccezionali, con il Coro Lirico Siciliano e l’Orchestra del Taormina Opera Festival che tanto successo hanno riscosso in questi ultimi anni.

Perché una trilogia sivigliana? «Il carattere spagnolo – spiega Enrico Castiglione – è predominante, ma certamente ciò che mi affascina di ogni opera è la possibilità di rappresentare il sentimento dell’Amore sotto diverse sfaccettature, tutte diverse e antitetiche tra loro, pur imprigionate dalla passione fine a se stessa e dalla spasmodica ricerca del piacere. L’amore in Carmen è effimero, come effimero è il gesto da cui si manifesta, con Carmen che getta la rosa ai piedi di Don José scegliendolo davanti ad un’intera piazza di sigaraie, di popolani e di soldati. Un amore effimero che in Carmen diviene tragedia perché si trasforma in gelosia, in possesso, in morte, annientando l’unico amore vero che è rappresentato nell’opera da Micaela nei confronti di Don José. In Don Giovanni abbiamo la massima esaltazione della ricerca del piacere attraverso l’inganno e la sopraffazione del potere, che il cavaliere Don Giovanni esercita per conquistare le sue prede per poi subito dopo abbandonarle nella loro disperazione, perché prontamente attratto da una nuova preda; così come Zerlina dimostra solo opportunismo e Donna Elvira il desiderio di vendetta per il proprio orgoglio. Ed infine l’amore tenace e a lieto fine del Barbiere di Siviglia, che completa questa trilogia a Taormina, un amore che trova compiutezza».

Per questo suo nuovo allestimento, Castiglione ha concepito una scenografia di migliaia di mattoni che, come le passioni e i sentimenti, mutano posizione di scena in scena, «in un gioco geometrico che rispecchia – come lui stesso ha dichiarato – la mutevolezza dell’animo umano, rappresentato in primis da Carmen che si innamora di Don José senza amare, in una dimensione effimera che la condurrà presto ad innamorarsi di nuovo di un altro uomo e di restare vittima della gelosia… e come i sentimenti e le passioni possono cambiare, ecco che anche la scenografia immensa che costruiremo a Taormina cambierà sotto gli occhi degli spettatori con una semplicità ma anche con una consistenza che spero possa emozionare, al pari della meravigliosa musica di Georges Bizet».

Per questa sua nuova Carmen, Sonia Cammarata ha disegnato costumi d’epoca molto raffinati: «Ho cercato di disegnare figurini pieni di verità. Di quella verità che è intrinseca agli stessi personaggi che li indossano: i gitani e i popolani, i cavalieri e le sigaraie. Per rendere appieno un dramma che è prima di tutto profondamente interiore, ma anche corale, fino ad esplodere nella tragedia».

Protagonista del titolo inaugurale l’affascinante mezzosoprano russo Elena Maximova che nel ruolo della fatale sigaraia sta conquistando i maggiori teatri del mondo.

(342)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.