A distanza di 50 anni torna a Villa Piccolo, a Capo d’Orlando, una collezione molto importante di cartoline, dipinti e documenti appartenuti alla Famiglia Piccolo di Calanovella. A presentare la collezione è la Soprintendenza dei Beni Culturali. «Dopo oltre cinquant’anni, – si legge nella nota – una corposa e prestigiosa collezione di cartoline, dipinti e documenti della Famiglia Piccolo di Calanovella ritorna a Villa Piccolo, la dimora di Capo d’Orlando in cui vissero il poeta Lucio Piccolo, il pittore e fotografo Casimiro Piccolo, la botanica Agata Giovanna, e nella quale soggiornò spesso per lunghi periodi Giuseppe Tomasi di Lampedusa, cugino dei tre fratelli Piccolo».
La collezione, raccolta dal giornalista e studioso Franco Tumeo, che ha ricomposto il patrimonio documentario comprende: 561 cartoline, 8 opere ad acquerello e a matita, 26 documenti. «La collezione – si legge nella relazione scientifica scritta da Virginia Buda, storica dell’arte della Soprintendenza di Messina – costituisce una significativa testimonianza della cultura italiana e siciliana della prima metà del Novecento, fornendo anche un interessante spaccato dei legami familiari e dei rapporti culturali di altissimo livello, intessuti dai componenti della famiglia Piccolo di Calanovella con alcuni tra i più noti intellettuali del secolo scorso».
Le cartoline di Villa Piccolo
Della raccolta fanno parte cinque acquerelli giovanili di Casimiro Piccolo e tre disegni a matita di entrambi i fratelli. Fra le cartoline più significative, ce ne sono alcune inviate da Beatrice Tasca Filangeri di Cutò, madre di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Tra i più illustri mittenti rappresentati nella raccolta troviamo Eugenio Montale e la moglie Drusilla Tanzi (Mosca), che ringraziano per l’invio di un agnello pasquale; Andrea Zanzotto che, nel 1963, indirizza una cartolina “Al Poeta Lucio Piccolo”; la giornalista Camilla Cederna che scrive da Corfù; e ancora, le cartoline inviate dal poeta Sandro Penna nel 1964 dalla Croazia e dalla Basilicata, dove si era recato per seguire Pasolini durante le riprese del film “Il Vangelo secondo Matteo”, con le quali informava i tre fratelli che, a breve, si sarebbe spostato con la troupe in Sicilia.
Nell’estate del 2020, l’importante valenza storico-culturale della collezione è stata suggellata dal vincolo posto dalla Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali di Messina, diretta da Mirella Vinci che, nel novembre dello scorso anno, l’ha acquisita al patrimonio della Regione Siciliana. Adesso la Soprintendenza ha concesso la collezione per dieci anni in comodato d’uso gratuito alla Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella, presieduta da Andrea Pruiti Ciarello, consentendo così che questo importante materiale storico-culturale possa, non soltanto “tornare a casa”, ma anche essere valorizzato attraverso una serie di iniziative culturali che saranno poste in essere per farlo conoscere e apprezzare. Inoltre, le testimonianze più significative saranno esposte gratuitamente al pubblico.
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