Si è svolta al Tribunale di Patti l’udienza di convalida del fermo per Ignazio Mancuso, 59 anni, allevatore di San Fratello.
L’uomo, indagato per tentato omicidio e porto d’arma clandestina, aveva esploso tre colpi d’arma verso due uomini, uno era il fratello.
Nel udienza, avvenuta davanti al Gip, Molina, oltre a convalidare il fermo si è anche eseguita una ricostruzione dei fatti avvenuti lo scorso 2 luglio e che hanno portato Mancuso alla fuga per i boschi per quattro giorni.
Le indagini sono state avviate dagli uomini della Stazione dei Carabinieri di San Fratello quando, proprio nella mattinata del 2 luglio, quando si sono presentati in caserma due uomini, Giuseppe Mancuso, 63 anni, fratello dell’indagato, e Benedetto Vasi, 23 anni, entrambi di San Fratello. I due hanno raccontato ai Carabinieri che Ignazio Mancuso, imbracciato il fucile, aveva sparato loro tre colpi.
I Carabinieri hanno subito avviato le indagini e ricostruito i fatti.
Alla base del gesto, pare, ci siano vecchi dissapori che i due fratelli avevano per una proprietà ereditata dai genitori.
Il pomeriggio dell’aggressione Giuseppe Mancuso e Benedetto Vasi, secondo quanto dichiarato ai Carabinieri, volevano liberare dei cavalli nell’area di proprietà dei fratelli nella località “Passo dei Tre”.
Ignazio avrebbe prima intimato l’alt, minacciando di morte il ragazzo e il fratello e poi, sempre secondo la ricostruzione degli uomini dell’Arma, sarebbe passato alle vie di fatto, imbracciando un fucile che, pare, detenesse illegalmente, una doppietta, caricata a pallettoni.
Avrebbe sparato il primo colpo verso il ragazzo e gli altri due verso il fratello.
I Carabinieri lo hanno braccato per giorni fino a quando, il 6 luglio scorso, si è presentato spontaneamente al Comando di San Fratello accompagnato dal legale di fiducia.
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