Hanno sparato al figlio e al nipote di un boss. E’ nuova guerra di mafia?

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La macchina investigativa si è già messa in moto per quello che ha rischiato di essere il primo, duplice, omicidio dell’anno: due ragazzi, cugini, sono stati feriti ieri pomeriggio al villaggio Cep, in quello che un tempo era il ‘regno’ del boss Iano Ferrara, oggi pentito.

E i due ragazzi feriti, che probabilmente chi ha sparato almeno 6 proiettili voleva morti, visto che sono stati colpiti entrambi alla spalla ( parti alte, dunque) Iano ferrara lo conoscono bene: uno gli è figlio, l’altro nipote.

Il figlio è Gabriele Ferrara, ha 21 anni ma il suo nome è già conosciuto dalle Forze dell’Ordine; l’altro è Francesco Ferrara, nipote di Iano, figlio di un suo fratello. Un terzo fratello Ferrara, Carmelo,  è anche lui ex collaboratore.

I due ragazzi, fortunatamente non in gravi condizioni, hanno raccontato agli investigatori che in compagnia di un’ altra persona stavano per salire a bordo di un’auto , ieri pomeriggio, quando è sopraggiunto uno scooter con 2 persone in sella, uno ha esploso colpi di arma da fuoco contro di loro: i due Ferrara sono rimasti feriti, illesa la terza persona. Non ricordano altro. Il sopralluogo degli uomini della Squadra Mobile ha fruttato il rinvenimento di 6 bossoli di una pistola calibro 7,65, ma stanno passando a setaccio l’auto per accertarsi se altri bossoli non siano finti nella vettura.

E adesso è tempo di indagini. Indagini che devono far luce non soltanto sugli autori del ferimento, ma anche sui motivi di questo attacco al figlio e nipote di un boss.

Chi è Iano Ferrara?

Iano Ferrara è stato personaggio molto amato al villaggio Cep, famosa è la ribellione dell’intero, popoloso, quartiere cittadino a sud della citta al momento del suo arresto, nel 1994, dopo 2 anni di latitanza.

Mi raccomando, fate i complimenti a questi bravi poliziotti che sono riusciti finalmente a prendermi” – disse quel giorno del marzo di 12 anni fa. Sebastiano “Iano” Ferrara, era ritenuto , a soli 32 anni, boss della zona sud di Messina, secondo, nella scala del crimine locale, solo a Luigi Sparacio, che però si era costituito qualche mese prima.

Il villaggio Cep era divenuto la sua roccaforte, covo indisturbato della sua latitanza, e quando fu catturato ci fu una vera ovazione tra i residenti. Uomini, donne e bambini cominciarono a scandire a gran voce il suo nomignolo, “Ia-no, Ia-no”, e inveirono contro i poliziotti.

Iano Ferrara fu prelevato in pigiama a casa sua. Gli agenti lo avevano scovato poco prima rannicchiato in una stretta intercapedine ricavata in un balcone. In casa c’erano la moglie e i loro due bambini.
Uno di quei bambini, oggi adulto, ieri è stato ferito, forse miravano ad ucciderlo. Perchè? Dalla ‘reggenza’ Ferrara è trascorso oltre un ventennio, a lui succedette Giacomo Spartà ( oggi detenuto) nella gestione del clan della  zona sud. Quali meccanismi hanno rimesso in gioco il nome Ferrara? E’ l’avvio di una nuova guerra di mafia in città?

La Squadra Mobile è al lavoro, molti personaggi ‘noti’ sono stati, nell’immediatezza, sottoposti al tampone Stub, utile ad accertare la pesenza di polvere da sparo sulle mani.

Patrizia Vita

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