Smaltimento illecito di rifiuti ai Cantieri Palumbo: la III Sezione penale della Corte di Cassazione si esprime in favore della Palumbo S.p.A, disponendo l’annullamento senza rinvio della sentenza di condanna per i 2 capi d’accusa principali e l’annullamento con rinvio a nuovo giudizio per due illeciti di natura amministrativa.
È questo quanto emerge dalla sentenza, emessa ieri – mercoledì 24 gennaio 2024 – dalla III Sezione penale della Corte di Cassazione, la quale, accogliendo il ricorso proposto dalla società Palumbo S.p.A., ribalta la sentenza del 14 ottobre 2021 della Corte di Appello di Messina relativa alla c.d. vicenda dello “smaltimento grit” in cui alla società erano contestati – fra gli altri – vari reati ambientali.
Come da nota della Società, si apprende che: “in accoglimento del ricorso proposto dalla società Palumbo SPA, la Suprema Corte ha disposto l’annullamento senza rinvio della sentenza di condanna per 2 capi perché il fatto non sussiste”. Contestualmente la Corte di Cassazione ha disposto l’annullamento con rinvio, innanzi ad altra sezione della Corte di Appello, per un nuovo giudizio relativamente ai residui 2 illeciti di natura amministrativa.
Nello stesso processo, il legale rappresentante della società Palumbo S.p.A. all’epoca dei fatti, era stato già assolto dalla Corte di Appello da tutti i reati con formula piena per non aver commesso il fatto. La società Palumbo SPA, difesa dall’avvocato Giro Sepe, attraverso il suo attuale amministratore unico, dott.ssa Alessandra Latino, esprime tutta la propria soddisfazione per questa sentenza che ha, finalmente, ristabilito la verità su una vicenda amara che ha coinvolto ingiustamente intere famiglie ed imprese.
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