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Sistema Giacchetto: Bruno De Vita torna in libertà

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sentenzaI Giudici del Tribunale del Riesame di Palermo, accogliendo l’istanza avanzata dall’avvocato Giovanni Randazzo, hanno annullato l’ordinanza cautelare che aveva costretto agli arresti domiciliari Bruno De Vita, indagato nell’ambito dell’inchiesta della procura palermitana dello scorso giugno, che le cronache denominarono “sistema Giacchetto”.
Secondo l’accusa, De Vita, “nella qualità di vicario del capo di Gabinetto dell’Assessore Regionale del Turismo dello sport e dello spettacolo, si sarebbe adoperato per assicurare il finanziamento e la decretazione della manifestazione TAORMINA FASHION AWARDS, nell’interesse di Fausto Giacchetto, ritenuto il re della pubblicità. Il tutto a scapito di altre manifestazioni, accettando quale controprestazione la promessa di Giacchetto, poi effettivamente mantenuta, di corrispondere a … soggetto indicato dallo stesso De Vita la somma di euro 50.000,00”.
Questo si legge sulle pagine dell’ordinanza che ha scosso il mondo degli eventi regionali. Complicità politiche eccellenti- sostiene la procura palermitana- avrebbero favorito l’ascesa di Giacchetto.
Viaggi, soldi e perfino abbonamenti a Sky. Questi i benefit previsti dal “sistema Giacchetto” per chi “collaborava” al comitato d’affari messo in piedi dal manager pubblicitario.
La Procura di Palermo sostiene che Giacchetto si sarebbe appropriato di oltre 15 milioni di euro di fondi europei che dovevano essere impiegati dall’ente di formazione Ciapi.
Bruno De Vita finì in questo calderone d’inchiesta: per lui il gip aveva disposto gli arresti domicilairi. Oggi il TdL li ha annullati.

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