Sequestro da 12 milioni di euro nel messinese: noto commercialista nel mirino della DIA

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La DIA (Direzione Investigativa Antimafia) pone sotto sequestro un patrimonio da 12 milioni di euro ad un noto commercialista attivo nella provincia di Messina, già condannato per reati tributari. Il report.

La Direzione Investigativa Antimafia, articolazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ha dato esecuzione, nella mattinata odierna, ad un provvedimento emesso dal Tribunale di Messina – Sezione Misure di Prevenzione, a seguito di proposta a firma congiunta del Procuratore della Repubblica di Messina e del Direttore della DIA con il quale è stato disposto il sequestro dell’ingente patrimonio detenuto da un professionista della provincia peloritana il cui valore è stato stimato in circa 12 milioni di euro.

Le attività d’indagine, condotte dalla DIA e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, hanno documentato il reimpiego delle risorse finanziarie illecitamente accumulate dal proposto all’esito di plurime condotte criminali finalizzate alla truffa ed all’indebita percezione di erogazioni pubbliche.

Il professionista, seppur radicato nel territorio nebroideo, ha progressivamente esteso la sua capacità d’azione non solo in ambito regionale ma anche su scala nazionale ed estera, confermando na pericolosità sociale già emersa in molteplici provvedimenti cautelari e patrimoniali, nonché in talune sentenze di condanna a suo carico.

L’operazione odierna si colloca nell’ambito dell’azione di prevenzione e di contrasto all’illecita acquisizione di risorse pubbliche destinate al sostegno delle imprese insistenti in aree economie ente depresse. Gli investigatori della DIA hanno effettuato in particolare il sequestro di 7 attività operanti nei settori degli studi professionali commercialisti, della lavorazione della ceramica e del vetro, edile e assistenziale a favore di anziani e disabili, di 25 tra fabbricati ( di cui due appartamenti di pregio nel centro storico di Palermo) e terreni, 1 autovettura, nonché diversi rapporti finanziari nella disponibilità del proposto.

FONTE: Direzione Investigativa Antimafia

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