Avrebbe potuto dedicare i giorni liberi, garantiti dal permesso premio, alla famiglia e invece Giuseppe Cannavò ha preferito impiegarli per continuare a delinquere. L’uomo, infatti, risulta detenuto nella casa di reclusione di Favignana e stava godendo di un permesso fino al 6 marzo prossimo, da trascorrere al suo domicilio. Com’è noto, ieri sera il 30enne, in compagnia di un complice tutt’ora ricercato, ha tentato di rapinare la gioielleria Burrascano, non esitando, al momento della fuga, ad esplodere alcuni colpi di fucile per impaurire i dipendenti.
Cannavò si è poi rifugiato all’interno del garage di Palazzo Giuliano. I poliziotti lo hanno trovato accovacciato dietro una vettura, sperando di non essere notato. Al momento della cattura, avrebbe detto agli agenti “Bono, mi pigghiasti”. Cannavò conta numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, la persona, in violazione della normativa che disciplina le armi, nonché in materia di stupefacenti.
Intanto, procedono le ricerche del complice. Finora, la Polizia ha sequestrato, oltre il fucile, i caschi dei due rapinatori, alcuni indumenti tra cui lo scaldacollo utilizzato come passamontagna, coi due fori ad altezza occhi e il motorino con cui i malviventi hanno raggiunto l’esercizio commerciale preso di mira.
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