Prende a pugni in testa la madre 70enne: arrestato 42enne per maltrattamenti in famiglia

Pubblicato il alle

2' min di lettura

Cinque anni di insulti e percosse contro la madre 70enne: la Polizia di Stato ha arrestato un 42enne di Sant’Agata di Militello per maltrattamenti in famiglia. L’uomo, convivente con l’anziana madre, è accusato di averla aggredita più volte sia fisicamente che verbalmente. A denunciarlo è stata la madre stessa, che ha chiamato la Polizia durante l’ultima aggressione.

Personale del Commissariato di Sant’Agata di Militello, la scorsa settimana, ha tratto in arresto in flagranza di reato un santagatese di anni 42, in quanto ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia ai danni della madre settantenne, per averle usato violenze fisiche e psichiche, reiterate nel tempo.

In particolare, nella mattinata della scorsa domenica, un equipaggio della volante è intervenuto in un’abitazione di Sant’Agata di Militello a seguito di richiesta di intervento giunta sul Numero Unico Emergenza 112 da una signora che segnalava di essere stata aggredita dal figlio convivente.

Sul posto, gli agenti, prima di entrare, udivano delle grida provenienti dall’abitazione e, una volta all’interno, accertavano che la richiedente e il figlio apparivano in stato di alterazione: la madre era visibilmente scossa ed agitata e il figlio camminava nervosamente avanti ed indietro e lamentava dolore alla mano.

La signora dichiarava agli agenti intervenuti  che poco prima il figlio l’aveva picchiata, le aveva tirato addosso gli occhiali, l’aveva presa a pugni in testa colpendola anche sulla mano che utilizzava per ripararsi ed offendendola con frasi ingiuriose. La vittima aggiungeva che il figlio giorni prima l’aveva spintonata e che, con una gomitata, l’aveva colpita intenzionalmente all’occhio sinistro procurandole un livido ancora visibile; ed ancora che in un altro contesto familiare l’aveva minacciata di morte, ancora con pesanti insulti. Le violenze si ripetevano da cinque anni ed in modo più grave negli ultimi due.

Gli agenti constatavano che in casa vi erano ancora i segni dell’aggressione nata, anche questa volta, per futili motivi. Inoltre, il comportamento aggressivo dell’arrestato veniva confermato dalle testimonianze raccolte. L’attività svolta dagli agenti del Commissariato veniva coordinata dalla Procura della Repubblica di Patti  che disponeva il trattenimento dell’arrestato agli arresti domiciliari presso un’abitazione diversa da quella della madre.

FONTE: Questura di Messina

(361)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.