Pietro Franza all’attenzione della Procura palermitana nel caso Mercadante. Possedeva una quota della Novamusa, tra le società coinvolte nell’inchiesta

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franza pietroL’imprenditoria siciliana nell’occhio del ciclone. Nell’inchiesta sul malloppone da 19 milioni di euro che Gaetano Mercadante, l’imprenditore di Bracciano, “addetto” alla riscossione dei proventi delle visite turistiche ai siti archeologi e monumentali di Sicilia, avrebbe intascato, spuntano fuori i nomi di parecchi “pezzi da 90”. Tra questi anche l’imprenditore doc di Messina, Pietro Franza. La Novamusa srl, una delle società finite nei faldoni dell’inchiesta della Procura di Palermo, che ha sede anche nel capoluogo siciliano, sarebbe collegata all’ex patron del Messina calcio.
Dalle carte risulterebbe che, sino a febbraio 96, Pietro Franza possedeva una quota del capitale sociale dell’azienda.
Ma oggi è la romana Thesauron spa ad averne il controllo. Ai giudici palermitani, dunque, stabilire se l’uscita di Franza dalla “Novamusa” in tempi non sospetti ( l’illecito di Mercadante, secondo indagini, si riferisce agli anni 2004/2011) escluderebbe l’imprenditore messinese dall’inchiesta o meno.

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