Non accettava la fine della relazione sentimentale con la sua ragazza, così A. C., 23enne di Sant’Agata di Militello, ha iniziato a perseguitare la giovane e la sua famiglia.
La storia ha inizio l’anno scorso e vede protagonisti il 23enne, arrestato ieri pomeriggio dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Sant’Agata di Militello, e la propria fidanzata, all’epoca dei fatti ancora minorenne.
Dopo circa un anno di fidanzamento, la storia si conclude ma a lui questo non va giù ed inizia a mettere in atto una serie di comportamenti che sottopongono la ragazza ad una serie continua ed insostenibile di atti vessativi, di molestie, minacce, pedinamenti ed appostamenti, sino a giungere ad azioni sempre più spregiudicate, provocando nella vittima un grave stato d’ansia e di paura per la propria incolumità.
In particolare, A. C. inviava messaggi telefonici contenenti minacce di ogni genere, pedinamenti e scenate di gelosia, anche davanti agli altri amici.
In un’occasione il ragazzo la fece salire a bordo della propria auto e la colpì ripetutamente al volto per essere uscita di casa senza il suo permesso mentre, in un’altra occasione, appiccò fuoco ai vestiti ed agli indumenti intimi della ragazza.
Inoltre, nel corso delle investigazioni si è potuto accertare anche una ulteriore ed efferata vicenda criminosa compiuta dallo stesso A. C. a danno di un imprenditore locale, ritenuto “colpevole” di aver dichiarato la sua disponibilità ad assumere la minorenne.
Il culmine di questa storia si raggiunge quando, forzando la serratura della finestra del bagno dell’abitazione della giovane, il 23enne si impossessa di un televisore e di una macchina fotografica, danneggia il divano ed i mobili, imbratta le mura del vano cucina dell’appartamento con una vernice di colore rosso e minaccia di morte i genitori della ragazza nel caso pensino di rivolgersi ai Carabinieri .
A questo punto allora la giovane, che fino ad allora aveva cercato di tenere tutto per sé, pensando di poter risolvere il problema da sola, esce allo scoperto e decide di denunciare tutto ai Carabinieri.
L’inchiesta giudiziaria, avviata nel mese di maggio 2015, condotta dai Militari della Compagnia di Sant’Agata Militello, si è protratta fino a settembre, quando gli elementi di prova inchiodano il 23enne A.C.
Per lui, il Tribunale di Patti ha emesso una misura di custodia cautelare in carcere.
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