alluvione giampilieri

Occupavano le loro case inagibili ma prendevano contributo per affitto: chiusura indagine per 60 alluvionati

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alluvione giampilieriAvviso di conclusione indagini per 60 tra gli alluvionati che dovettero abbandonare le loro abitazioni a seguito dell’alluvione che il primo ottobre 2009 devastò la zona sud di Messina. Il sostituto procuratore Maria Pellegrino ipotizza, per i 60 indagati, i reati di falso e truffa. L’inchiesta della Procura messinese, indagini affidate ai carabinieri, portò alla luce che un gran numero di residenti di Giampilieri e paesi limitrofi sui quali si abbatterono tonnellate di fango, avrebbero illecitamente intascato il contributo di autonomia messo a disposizione dal soggetto attuatore nominato dal Governo per venire incontro alle esigenze di locazione delle famiglie costrette ad abbandonare le loro case perchè dichiarate inagibili.
Secondo l’accusa,coloro che percepirono gli assegni per pagare l’affitto di temporanea abitazione, dichiarando falsamente di essere ospiti di parenti o amici, in realtà tornarono a vivere nelle case inagibili. A stabilirlo, oltre che le indagini dei carabinieri, anche il consumo regolarmente registrato di acqua e luce, la cui erogazione non venne mai sospesa, ma che determinò la prova che le case erano abitate. Da qui l’accusa di falso e truffa. Il contributo che ottennero i 60 indagati variava da famiglia a famiglia, secondo il numero dei componenti.

 

Patrizia Vita

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