Morte in autostrada: rinvio a giudizio per 3 funzionari Cas

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Giuseppe Rizzo Pinna, 70 anni, ingegnere in pensione, la moglie, Donatella Cassaro, entrambi di Agrigento, erano di ritorno da una gita la mattina del 2 gennaio 2014. Erano le 8.30, percorrevano l’autostrada Messina-Catania, quando l’auto, che viaggiava in direzione Messina, è andata a sbattere contro la parete della galleria Barune, ad 8 Km dal casello di Tremestieri. Lui morì, la moglie rimase gravemente ferita.

Seguirono accertamenti, perizie, l’inchiesta: ne venne fuori che il sinistro mortale sarebbe stato causato da legname relitto in galleria, che fece sbandare l’auto, poi catapultata sul guardrail. Proprio sul guardrail, una perizia avrebbe stabilito che non era a norma e per questo avrebbe fatto da barriera, invece di reindirizzare l’auto sulla carreggiata. I più moderni new jersey- a detta dei consulenti – avrebbero attenuato l’impatto.

Quasi 2 anni dopo, il gup Maria Teresa Arena ha rinviato a giudizio i funzionari del Cas: Gaspare Sceusa, dirigente dell’area tecnica del Consorzio Autostrade; Francesco Spitaleri,responsabile della sicurezza di quella tratta autostradale; Lelio Frisone, dirigente dei servizi di gestione. Sono accusati di omicidio colposo. Compariranno davanti al giudice monocratico il 4 novembre 2016.

Hanno difeso gli avvocati Walter Militi e Giuseppe Pustorino; le parti civili sono rappresentate dagli avvocati Bonni Candido ed Elena Florio.

Patrizia Vita

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