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La famiglia, assistita dall’avvocato Antonio Roberti, ritiene possano esserci specifiche responsabilità mediche nel decesso del congiunto, del quale, hanno detto, “allo stato non conosciamo le cause della morte”.
L’iscrizione sul registro degli indagati dei 4 medici dei due ospedali è un atto dovuto, vista la necessità di essere rappresentati – in prossimità dell’accertamento unico e irripetibile che è l’autopsia – quanti hanno avuto un ruolo nella degenza di Picciolo.
Gli indagati sono: Pietro Meo, Nicola Mangani, Renato Crescenti, Maria Flavia Falliano.
Sono difesi dagli avvocati: Natale Arena, Antonino Daniele Pagano, Salvatore Stroscio, Lidia Di Blasi.
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