Messina-Reggina, da Zeman a Pozzebon continua il derby delle polemiche

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“Picchiati impunemente nello spogliatoio. Picchiati impunemente in campo. Pullman dato alle fiamme, con 35 persone a bordo. Abbiamo perso, si…ma ad un gioco che non può essere chiamato calcio”.

Il post al veleno del tecnico della Reggina, Karel Zeman, subito dopo il derby dello Stretto, continua a far discutere. Il j’accuse del tecnico di origini boeme è fin troppo chiaro e riguarda sia le violenze subite dai giocatori amaranto prima, durante e dopo il match, così come l’incendio che ha colpito il pullman dei calabresi subito dopo la partenza dallo stadio “Franco Scoglio”, che a suo dire non sarebbe stato un incidente.

L’Acr Messina ha rimandato al mittente ogni tipo di accusa, anzi, tramite il presidente Natale Stracuzzi, chiede le scuse dello stesso Zeman: “I tifosi non sono assolutamente coinvolti e non c’è un barlume di verità nell’affermazione che il bus sarebbe stato incendiato. Così si danneggia l’immagine dell’Acr e di Messina città. Sugli spalti si sono comportati in modo egregio, senza insulti. I semplici sfottò in fondo sono l’essenza stessa del derby. Il pullman era transennato all’interno dello stadio. Vigilavano l’autista, gli steward,Polizia e Carabinieri. Ci sono le telecamere che riprendevano l’antistadio. È stato messo in moto quaranta minuti prima della partenza. A circa 800 metri di distanza, sulla salita della tangenziale, si è rotto il tubo del gasolio, che è finito sul collettore di scarico. Da qui il principio di incendio. Presto lo confermerà la perizia dei tecnici. Ho rispetto di Zeman ma sono accuse delle quali si prende la responsabilità. Attendo una smentita, altrimenti dovremo tutelarci nelle sedi competenti. Qui non ci sono delinquenti, non viviamo nella giungla. Non c’erano le condizioni per attuare un sabotaggio del genere”.

Circa il clima rovente negli spogliatoi e in campo, arriva anche la rettifica dell’attaccante giallorosso, Demiro Pozzebon, che in un’intervista nel dopo-gara aveva dichiarato: “Li abbiamo menati sia nel sottopassaggio che dentro il campo”. Parole che lo stesso attaccante romano spiega così: “Ci tengo a precisare quanto dichiarato in precedenza. Credo che le mie parole a caldo siano state male interpretate. Io vengo da Roma e dalle nostre parti l’espressione “menare” è molto utilizzata e ha tante sfaccettature. Quel che intendevo dire è che abbiamo interpretato la gara con grinta già dal sottopassaggio. Qualche occhiataccia, un po’ di freddezza…ma non si è assolutamente andati oltre la normalità dei derby. Menare per me va inteso come dare e prendere botte morali in questo caso. All’andata abbiamo preso una batosta, siamo stati menati. Al ritorno li abbiamo messi sotto come grinta e determinazione e quel che è successo in campo credo sia sotto gli occhi di tutti e non vale la pena commentarlo. Non credevo ci fosse bisogno di una smentita. Pensavo fosse ben chiara la metafora utilizzata. Chiedo scusa a tutti i tifosi della Reggina e anche a quelli del Messina”.

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