Messina. Denunciato e sottoposto al divieto di avvicinamento entro 300 metri un uomo che perseguitava l’ex compagna rendendole la vita impossibile. Alla base del comportamento morboso un’estrema gelosia che, dopo i primi mesi di felice relazione, aveva preso il sopravvento nel rapporto fra i due.
Una triste storia, quella ricostruita dalla Squadra Mobile della Questura di Messina, fatta di pedinamenti, offese e minacce. Gli agenti della Polizia di Stato, coordinati dalla Procura della Repubblica, hanno finalmente potuto porre la parola “fine” all’incubo che stava vivendo la povera donna.
I due si erano conosciuti quando lei, a causa di una patologia, si era dovuta sottoporre a delle cure mediche. Un amore che cresce rapidamente ed è fatto di tenerezze, premure e attenzioni fino a quando, improvvisamente, una ingiustificata gelosia prevale sulla serenità della coppia.
Iniziano le insinuazioni, le proibizioni, i controlli e con loro l’esasperazione che fa maturare nella donna la consapevolezza di dover porre fine a quella forma di amore malato.
Una decisione che, come troppo spesso accade, l’uomo non accetta arrivando addirittura a minacciarla, non prima di averla strattonata con un grosso coltello, facendole temere per la propria vita al punto da decidere di continuare la relazione.
Non passa molto tempo che, però, l’intento di lasciare il suo carnefice diventi abbastanza forte da prendere il sopravvento su ogni altro timore e la relazione si interrompe. L’uomo non accetta questa decisione: la segue, la insulta, la prega di ritornare insieme, contatta persone a lei vicine per diffamarla accusandola di avere rapporti sessuali con altro individuo.
La situazione si aggrava al punto da portare la vittima a vivere in un costante stato di angoscia per la paura di incontrare il suo persecutore. Fatto che, purtroppo, accade spesso e che, in un caso, la costringe a richiedere l’intervento dei medici del pronto soccorso, tanto è lo stato di agitazione.
La decisione di denunciare l’ex arriva quando, una mattina, mentre risale in macchina dopo aver fatto la spesa, la donna, si vede piombare l’uomo come una furia sullo sportello lato passeggero che tenta di aprire, invano perché lei terrorizzata ha la forza di mettere in moto e partire.
Le indagini iniziate tempestivamente hanno consentito alla Squadra Mobile della Questura di Messina di raccogliere elementi e riscontri di quanto riferito dalla donna: prove inconfutabili che evidenziano la pericolosità dell’uomo ed il rischio concreto ed attuale di recidiva.
Per questo i poliziotti hanno eseguito, nella giornata di ieri, ordinanza – emessa dal GIP del Tribunale di Messina – di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento al luogo di dimora, di lavoro e ad ogni altro frequentato dalla persona offesa dalla quale il soggetto dovrà comunque mantenere una distanza non inferiore a 300 metri.
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