Le estorsioni,l’usura e il gioco d’azzardo. La mafia barcellonese “incassa” 78 anni di carcere

Pubblicato il alle

1' min di lettura

dietro le sbarreInflitti, nel totale, 78 anni di carcere ai 6 imputati alla sbarra nel Processo scaturito dall’operazione Pozzo, che nel 2009 decapitò i clan barcellonesi. A emettere la sentenza, nella tarda serata di ieri, i giudici del Tribunale di Barcellona.
Per associazione a delinquere di stampo mafioso, sono stati condannati a 18 anni di reclusione: Tindaro Calabrese e Carmelo D’Amico.Entrambi ritenuti a capo di due diverse “famiglie”: D’Amico di quella di Barcellona; Calabrese di quella dei “Mazzarroti”.
Condanna a 12 anni di carcere per: Antonino Calderone e Antonino Bellinvia. Per estorsione aggravata e danneggiamento, sono stati condannati a 9 anni di reclusione: Mariano Foti e Gaetano Chiofalo. I giudici hanno inoltre disposto un risarcimento di circa 150mila euro per il Comune di Barcellona, che nel processo si era costituito parte civile.
L’accusa, rappresentata dal sostituto procuratore della Dda Giuseppe Verzera, aveva chiesto un totale di 120 anni di carcere.
L’operazione Pozzo aveva portato alla luce estorsioni, minacce e intimidazioni a commercianti ed imprenditori dell’area del Longano, il controllo di diversi locali notturni della zona e la gestione del gioco d’azzardo e usura.

 

 

(121)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.