C’è un pool di magistrati che indaga sulle cause che hanno determinato ieri la tragedia a bordo della nave Siremar “Sansovino”, costata, sin qui, la vita a tre uomini. La Procura di Messina non ha ancora attribuito specifiche responsabilità, l’inchiesta infatti è contro ignoti. Omicidio colposo plurimo il reato ipotizzato.
Intanto sono al lavoro personale tecnico, chimico e uomini della Capitaneria di Porto per far luce sull’incidente. C’è ancora da capire come e perché si sia verificata la fuoriuscita di gas tossici. Per tutta la notte ci sono stati interrogatori.
Il procuratore aggiunto Giovannella Scaminaci, che coordina le indagini, ha dichiarato: “Verificheremo la corretta applicazione delle normative sul lavoro, delle norme sullo smaltimento dei rifiuti. Oltre alla Capitaneria daremo mandato per le indagini a forze di Polizia. Faremo tutto con le dovute precauzioni e in sicurezza. Verificheremo se ci sono squadre idonee per le consulenze tra personale dello Stato, altrimenti vedremo di affidarle a consulenti esterni. Si dovrà ricostruire il meccanismo che ha causato l’incidente e valutare le condizioni di sicurezza a bordo. A guidare il pool di magistrati sarà il sostituto procuratore Federica Rende, specializzata in incidenti sul lavoro. Adesso vogliamo capire se il personale di bordo fosse andato in cisterna per un controllo o se qualcuno ha accusato malore e gli altri sono scesi per aiutarlo. Nei prossimi giorni saranno disposte le autopsie”.
Nel frattempo rimangono gravi le condizioni di Ferdinando Puccio, operaio di 36 anni, e del comandante della “Sansovino”, Salvatore Virzì.
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