Inchiesta sul “Circuito del mito”. La Procura di Palermo vuol capire se è stata corretta la gestione di 8 milioni di fondi europei. Il messinese Tranchida attaccato sul fronte politico

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Daniele-TranchidaRiflettori accesi, da parte della Procura di Palermo, sulla rassegna di spettacoli e manifestazioni culturali “IL circuito del Mito”. La magistratura sospetta si tratti del solito scambio di favori e dei consueti sprechi. L’intera documentazione relativa ai tre anni di gestione, dal 2010 al 2012, è al vaglio degli investigatori. Vogliono capire come siano stati utilizzati gli otto milioni di euro di fondi europei stanziati per “il circuito del mito”.
L’inchiesta è scattata a seguito di esposti presentati dagli esclusi dai lavori. Gli inquirenti vogliono capire il perchè di alcune scelte artistiche invece di altre. Se siano esistiti favoritismi per l’uno o l’altro evento. In pratica, non esistendo alcun bando pubblico per entrare nel circuito, la direzione artistica può scegliere fra le richieste inoltrate dagli organizzatori di eventi che chiedono di far parte del cartellone. Una scelta che ovviamente deve tener conto della presa sul pubblico di ogni spettacolo. Dopo, il cartellone viene trasferito alla Regione, che ne valuta i costi finali. Infine la Corte dei Conti dovrà apporre il visto definitivo all’evento. Un percorso nel quale, sospetta la procura palermitana, potrebbero scattare complicità. Da qui l’apertura di un modello 45,a carico di ignoti, ma, pare, ancora per poco.
L’assessore regionale allo sport turismo e spettacolo, il messinese Daniela Tranchida, ideatore della rassegna che con i suoi spettacoli tocca i luoghi più belli della Sicilia, è stato destinatario di vari attacchi politici. Gli vengono contestate spese per eventi di varia natura, come dichiarato lo scorso anno dal deputato regionale Bruno Marziano: “Da quelli di alto valore artistico a quelli assolutamente inguardabili, ma decise quasi sempre in assoluta dissonanza con il territorio, spesso neanche comunicate e vissute dai luoghi che le hanno ospitate come un corpo estraneo. Con circa sette milioni di euro a disposizione non sarebbe stato difficile realizzare qualcosa di generalmente apprezzato e positivo, ma tutta l’organizzazione del Circuito si è caratterizzata per particolari modalità organizzative che sembrano avvolte in un porto delle nebbie. Ai più appare come la grande organizzazione di una sorta di cerchio magico che tutto decide al proprio interno senza rapporto con territorio e il mondo artistico e culturale siciliano. Non c’è mai stato un rendiconto pubblico formale del successo delle varie iniziative, mai una verifica della veridicità della presenza di spettatori, della congruità tra le somme spese e il risultato ottenuto”. L’ultimo attacco è di qualche giorno fa,arrivato dal deputato udc Alberto Campagna: “Nonostante il Circuito sia fermo- ha detto- l’assessorato al Turismo trova i soldi per una mostra a Messina, città di Tranchida”.

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