Controlli Dia nei cantieri edili di Messina e provincia: mafia in due casi

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Il Gruppo Ispettivo Antimafia, istituito   in seno alla Prefettura di Messina, con a capo un Funzionario Prefettizio e formato da Ufficiali e Funzionari della Direzione Investigativa Antimafia, della Questura e dei Comandi Provinciali dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di Finanza di Messina, coadiuvati dalla Direzione Territoriale del Lavoro e del Provveditorato Opere Pubbliche, ha effettuato, nei primi mesi dell’anno in corso, approfonditi controlli in diversi cantieri inerenti lo svolgimento di appalti pubblici, per rilevare eventuali condizionamenti mafiosi da parte della criminalità organizzata.

I controlli, sia in provincia che nel territorio del capoluogo, sono stati pianificati dal Gruppo Interforze ed autorizzati da decreti del Prefetto di Messina, Stefano Trotta.

Nello specifico, sotto il coordinamento operativo della Dia di Messina, nel mese di febbraio 2015, è stato controllato un cantiere di Messina, che si occupava dell’esecuzione di lavori di “riqualificazione del traffico veicolare”.

Nel cantiere, i cui lavori sono stati appaltati dal Comune di Messina, sono state controllate 7 persone, 9 imprese e 6 mezzi. Gli approfondimenti, dopo aver passato al setaccio la copiosa documentazione acquisita nel corso del controllo, hanno evidenziato tentativi di infiltrazione e/o condizionamento mafioso nella gestione dell’impresa in questione.

Oltre alle risultanze sulle frequentazioni e sui precedenti di polizia di “interesse”, che riguardano persone vicine all’impresa, è stata accertata, la violazione del Protocollo di Legalità, circostanza che ha consentito a questa ditta di avvalersi di fornitori e/o prestatori di servizi, a loro volta, non liberi da vicende giudiziarie.

Il Prefetto ha quindi adottato una “Informazione Antimafia Interdittiva”.

Nel mese di aprile 2015, è stato effettuato un altro controllo in un cantiere, nel comune di San Fratello (ME), per l’esecuzione dei lavori, appaltati dalla Regione Siciliana, per la messa in sicurezza del territorio comunale. Lavori resi necessari dopo le frane che hanno colpito il piccolo centro nel 2010. Nel cantiere, sono state controllate 13 persone, 11 imprese e 27 mezzi.

Gli approfondimenti hanno evidenziato, anche in questo caso, tentativi di infiltrazione e/o condizionamento mafioso nella gestione dell’impresa. Oltre alle risultanze sulle frequentazioni inerenti l’amministratore della ditta, è stata accertata, tra l’altro, la reiterata violazione del Protocollo di Legalità, circostanza che ha consentito alla ditta  di avvalersi di fornitori e/o prestatori di servizi, a loro volta, non liberi da pregiudizi specifici degni di nota.

Pertanto, anche alla luce di ulteriori approfondimenti operati dal Gruppo Interforze, è stato emesso un decreto prefettizio di diniego di iscrizione alla cosiddetta “White List” con efficacia interdittiva.

I controlli effettuati rientrano nell’ambito delle più vaste attività svolte dal Gruppo Interforze, che solo nel primo semestre del 2015, nel corso delle 12 riunioni svolte, ha analizzato la posizione di 136 persone giuridiche – quelle, cioè, che presentavano profili degni di approfondimento tra tutte le altre società che avevano fatto richiesta di certificazione antimafia o di iscrizione alla “White List” – fornendo elementi di valutazione che hanno poi consentito al Prefetto di Messina di emettere 17 provvedimenti di diniego: 9 interdittive antimafia per richieste di certificazioni antimafia o erogazioni pubbliche; 7 rigetti di iscrizione alla “White List”; 1 comunicazione “ex art. 1 septies D.L. 629/82”.

I lavori del Gruppo Interforze si avvalgono, inoltre, dello specifico contributo degli specialisti della Dia che, tra le attività istituzionali prioritarie ed esclusive, ha quella del monitoraggio delle imprese interessate agli appalti di opere pubbliche per il contrasto ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata di tipo mafioso nel comparto della aggiudicazione degli appalti pubblici.

Nel solo primo semestre del 2015, d’intesa con la Prefettura di Messina, la Dia di Messina ha effettuato 18 monitoraggi specifici, che hanno riguardato società aggiudicatrici di opere pubbliche e/o lavori pubblici per un valore totale di 6.242.725,97 euro e con il conseguente controllo della posizione di 108 soggetti, attenzionando non solo i lavori di elevato  importo, ma anche quelli di minore importanza, non per questo scevri dagli interessi della criminalità organizzata locale e non.

La metodologia di lavoro seguita – sono state individuate e sottoposte ad approfondito monitoraggio imprese aggiudicatrici di appalti anche “sottosoglia europea”, o di non rilevante importo economico, anche grazie alla sottoscrizione, da parte delle Stazioni Appaltanti, di specifici protocolli di legalità talvolta più stringenti del più noto “Carlo Alberto Dalla Chiesa – si fonda sul preciso convincimento che anche nell’aggiudicazione di lavori con importi non elevati, magari con procedure di affidamento diretto e/o negoziato, si possono celare interessi e condizionamenti della criminalità organizzata di tipo mafioso, possibile destinataria finale delle svariate somme erogate con appalti pubblici – singolarmente non di rilevante importo ma nel complesso di sensibile valore – a società di facciata che potrebbero risultare tutte ad essa riconducibili.

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