Ammonta complessivamente a 4,8 milioni di euro la confisca di beni per Concetto Bucceri, detto “Cricchiolo”, eseguita dalla Direzione Investigativa Antimafia di Messina, con l’ausilio del Centro operativo di Catania. Un provvedimento che accorpa tre precedenti sequestri a suo carico e che raggiunge 2 imprese nel settore delle costruzioni ed opere di ingegneria civile, 2 fabbricati e 8 terreni, utilizzati in parte come sedi operative, 13 mezzi strumentali alle attività, una polizza vita e vari rapporti finanziari.
Concetto Bucceri, con precedenti per reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, usura, rapina, truffa, traffico di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi e ricettazione, è stato coinvolto in passato in diverse operazioni di Polizia, tra cui “Fee Bank”, “Vivaio” e “Gotha”, ed è ritenuto dagli inquirenti un personaggio di collegamento tra la mafia catanese del clan Santapaola-Picanello e la famiglia barcellonese.
Dello spessore criminale di Bucceri hanno parlato anche i collaboratori di giustizia Carmelo Bisognano e Alfio Giuseppe Castro, evidenziandone il ruolo e consentendo di tracciare, tra l’altro, i forti legami esistenti tra “cosa nostra” catanese e le organizzazioni criminali della provincia di Messina, in particolar modo, quelle della zona del barcellonese.
La confisca a carico di Bucceri è stata disposta dal Tribunale di Messina – Sezione Misure di Prevenzione, su proposta formulata dal Direttore della D.I.A., Nunzio Antonio Ferla, a conclusione di un’attività di indagine che ha consentito di svelare come Bucceri sia riuscito, nel tempo, a schermare, attraverso la compiacenza di fidati prestanome, tra cui anche il figlio, imprese con fatturato considerevole ed operanti nel settore delle commesse pubbliche. Ciò gli ha consentito di accumulare illecitamente un patrimonio risultato essere, sulle base delle indagini finanziarie effettuate, sproporzionato rispetto ai redditi individuali ufficialmente dichiarati.
Già condannato dal Tribunale e in Appello nell’ambito della operazione Gotha, Bucceri è stato assolto in Cassazione, ma la Suprema Corte lo indica come contiguo alla mafia catanese.
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