Polpi, api, uomini politici e delfini, ma anche personaggi della tradizione popolare e della cultura pop: si chiude così il Carnevale di Messina, tra musica e coriandoli, fiori e colori, con la sfilata dei carri che dal viale San Martino ha condotto il pubblico, in maschera e non, in giro per il centro cittadino.
L’attesa era tanta e mentre alcuni si riunivano attorno alla corsia del tram per ammirare i carri realizzati da quattro dei villaggi della zona Sud – Galati, Larderia, Mili e Santo Stefano –, altri si recavano in via I settembre per dare uno sguardo ai lavori realizzati dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Messina (ABAM) per l’infiorata.
Ma ad accompagnare il tutto non poteva mancare l’intrattenimento musicale. La banda dell’Umbrillara, infatti, ha accompagnato il corteo, composto non solo dai carri allegorici, ma anche dalle majorette de “Le sirene dei due mari”, dal gruppo carnevalesco “A Maschira” e dalle danzatrici di alcune scuole di ballo. Insomma, un pomeriggio che è trascorso veloce, tra danze, musica e risate e che si preannuncia come il primo di altre manifestazioni analoghe.
Più volte, infatti, l’assessore allo Spettacolo e alle Tradizioni Popolari Pippo Scattareggia ha ribadito la sua intenzione, condivisa anche dal sindaco Cateno De Luca, di riportare in vita le vecchie tradizioni messinesi, a partire dal Carnevale. Chi è nato prima degli anni ’60, infatti, ricorda ancora le sfilate dei carri per le vie della città dello Stretto.
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