L’isola di Salina sarà una delle sei isole che piloteranno la transizione verso l’energia pulita: a decretarlo la Commissione Europea Clean Energy for EU Islands.
Questa è solo la prima fase di un progetto che coinvolgerà ben 26 isole e che è stato lanciato nel maggio 2017 a Malta, quando la Commissione Europea e 14 paesi dell’UE (Croazia, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Malta, Portogallo, Spagna, e Svezia) hanno firmato una dichiarazione politica.
L’iniziativa della Commissione Europea avvia il processo di transizione energetica con le isole per sostenerle nel diventare più autosufficienti, prospere e sostenibili. Il criterio di selezione è la potenzialità di realizzare un processo di transizione di alta qualità con il supporto del Segretariato.
Salina, in particolare, è la seconda isola più grande dell’Arcipelago delle Eolie ed è un Sito Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco che vive di turismo, piccola agricoltura e pesca artigianale. Tuttavia, secondo i dati registrati nel sito del progetto, registra, ogni anno, un consumo di 1.800 tonnellate di gasolio e gas di petrolio liquefatto e le emissioni di carbonio ammontano a quasi 6.000 tonnellate di CO2 all’anno. Un dispendio energetico notevole, considerato il basso numero di abitanti dei 3 piccoli centri abitati.
A partire dal 2013, tuttavia, le Amministrazioni locali hanno messo in atto una serie di interventi per abbassare drasticamente il consumo di energie non rinnovabili, con obiettivi da attuarsi entro il 2020.
Da allora, l’isola ha preso iniziative per promuovere l’eco-turismo e ridurre l’inquinamento e il degrado ambientale, e sta progettando di implementare l’efficienza energetica e le misure di risparmio energetico.
Gli interventi in progetto sono tanti, come spiegato nel sito ufficiale dell’iniziativa Clean Energy for EU Islands: «in particolare nei sistemi di illuminazione pubblica e nel riscaldamento e raffreddamento dei suoi edifici pubblici. I comuni hanno inoltre l’obiettivo di produrre energia localmente, sfruttando le abbondanti risorse energetiche rinnovabili dell’isola di elettricità e calore e di trasferire il loro trasporto pubblico a minibus elettrici alimentati da energia solare fotovoltaica. Le stazioni di ricarica sarebbero disponibili anche per i veicoli elettrici sull’isola. Questi piani e attività iniziali sono stati ben accolti da residenti, operatori turistici locali e visitatori».
Alle prime sei isole seguiranno, entro il 2020, altre 20, tra cui le italiane Favignana e Pantelleria.
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