Prestigioso riconoscimento nazionale per il Presidente del Parco dei Nebrodi e Federparchi Sicilia Giuseppe Antoci: con una targa, consegnata durante i lavori del Congresso Nazionale della Federazione dei Parchi e delle aree protette, svoltosi a Trezzo sull’Adda (Mi), è stato premiato l’impegno svolto a tutela della legalità all’interno delle Aree protette Siciliane e nel territorio del Parco dei Nebrodi.
Giuseppe Antoci infatti, sin dall’insediamento avvenuto nell’ottobre del 2013, si è contraddistinto per le attività svolte per la legalità e la trasparenza delle procedure amministrative ma soprattutto per la lotta alle infiltrazioni mafiose a tutela degli imprenditori operanti all’interno del territorio dei Nebrodi.
Dalla sottoscrizione di protocolli finalizzati alla tutela degli imprenditori agricoli e degli allevatori onesti, in regola con la certificazione antimafia, all’adozione di specifiche procedure per permettere la trasparenza e la rotazione degli incarichi all’interno dell’Amministrazione, oltre al costante, quotidiano impegno per contrastare specifici reati di tipo ambientale: queste, in sintesi, le motivazioni che hanno contribuito alla consegna del riconoscimento ad Antoci a nome di tutti i Parchi e le Aree protette italiane.
Il Presidente Antoci, nel manifestare grande soddisfazione per il riconoscimento ottenuto che “premia il lavoro svolto ma è anche un incentivo a fare di più e meglio”, ha voluto dedicare questo riconoscimento alla sua famiglia che vive ormai da mesi insieme a lui la necessità di una vita sotto scorta.
“Sicuramente – continua Antoci- senza legalità non può esserci sviluppo, e dunque come dimostrano anche gli arresti di questa notte per associazione mafiosa eseguiti sui Nebrodi e per i quali vanno ringraziati la DDA di Caltanissetta e gli organi inquirenti tutti, dobbiamo assolutamente continuare nel lavoro quotidiano, perseverando nella lotta alla criminalità al fine di permettere nei nostri territori e nella nostra Sicilia una qualità della vita sempre migliore, per noi ed i nostri figli”.
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