Le politiche di gruppo, il ruolo dei corpi intermedi nella società e la crisi della rappresentatività che ha alimentato populismo ed antipolitica e determinato l’impossibilità del cittadino di riconoscersi nelle istituzioni, nei partiti, nei sindacati e nelle associazioni. Questi i temi al centro del XI congresso regionale che si è svolto domenica a Monreale e si è concluso con l’elezione del nuovo consiglio regionale. Per i prossimi quattro anni la presidenza sarà affidata al messinese Fortunato Romano. I 180 dirigenti provenienti da tutta la Sicilia sono stati ospitati nel salone del palazzo arcivescovile, messo a disposizione da Monsignor Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale.
Del padrone di casa la relazione che ha fatto breccia nell’affollata platea. «Bisogna costruire un nuovo modello di società basato su un nuovo umanesimo fraterno e solidale preceduto da un rinnovamento etico, personale e comunitario e improntato su un’economia fondata sul valore della fraternità» ha detto l’alto prelato. Un cambio di passo che il Governo Regionale del Movimento Cristiano Lavoratori chiede al Governo e all’Ars invitandoli ad avviare una vera stagione di riforme strutturali e amministrative.
Vivi nel dibattito il tema dell’economia civile e sostenibile e quello delle infrastrutture e dei trasporti come strumenti indispensabili per superare il gap dell’insularità e della distanza dai mercati europei. Tema sviscerato anche da Giovanni Lavia, che ha partecipato ai lavori confermando la necessità per la Sicilia di dotarsi delle infrastrutture minime e di politiche che rendano questa terra attrattiva per gli investitori.
«Ci attendono 4 anni di lavoro intenso – ha affermato il neo presidente Romano – la condizione economia e politica di questa terra rende difficile il nostro operato, ma la nostra organizzazione vuole e deve operare a sostegno del lavoro, della famiglia, di un’economia rispettosa dell’uomo e della nostra terra. Avvieremo un’interlocuzione vivace e costante con le altre organizzazioni e le istituzioni mantenendo salda la nostra identità e autonomia. È compito delle forze sociali come la nostra ricreare una coscienza comune ispirata ad un nuovo codice morale che cambi il clima di illegalità e di populismo, per ricostituire una “cittadinanza attiva” operante per il “bene comune”».
Componenti del nuovo consiglio: Fortunato Romano, Elisa Furnari, Rosella Bottaro, Pietro Caliri, Antonella Romeo, Giorgio D’Antoni, Ferdinando Russo, Giuseppe Gennuso, Giacomo Accardi, Carlo De Dia, Giacomo Barraco, Francesco Pipitone, Michele De Maria, Piergiuseppe De Luca, Enzo Cavallaro, Michele Cristaldi, Anna Maria Manno, Liborio Pirrello, Serafina Marchetta, Laura Marsala, Nicolò Papa, Giuseppe Previti, Walter Consiglio, Decio Terrana, Vincenzo Ronci, Vincenzo Di Stefano, Cipriano Sciacca, Pietro Milano, Ubaldo Augugliaro, Enzo Sardo. Probiviri Fancesco Velardi, Vincenzo Turriciano, Aldo Missale, Serafino Scorsone, Ottavio Bruno, Vito Triolo.
(459)