Sta esplorando le rotte dal Mar Baltico all’oceano Atlantico per aggiornare le carte idrografiche dei fondali la “Admiral Vladimirskiy”: nave per la ricerca oceanografica appartenente alla Marina russa che oggi, 21 maggio, è arrivata al porto di Messina.
L’arrivo della nave nella città dello Stretto ha visto l’accoglienza del Console Generale della Federazione Russa Evgeny Panteleev, dell’Addetto Navale dell’Ambasciata Russa in Italia Capitano di Vascello Alexey Nemudrov, del Console Onorario della Federazione Russa a Messina On. Giovanni Ricevuto e del Capitano di Vascello Santo Giacomo Legrottaglie.
Questa nave della Marina russa è coinvolta in un delicato progetto di ricerca che si sviluppa attraverso indagini finalizzate all’aggiornamento delle carte idrografiche sulla rotta di transito nel Mar Baltico, nel Mare del Nord, nel Mediterraneo, nel Mar Rosso, nell’Oceano Indiano e lungo la fascia nordorientale dell’Oceano Atlantico.
L’operazione scientifica, sostenuta dalla Commissione oceanografica intergovernativa dell’UNESCO, si è concentrata sulle osservazioni meteorologiche e idrogeologiche e si avvale di strumentazioni di bordo per rilievi acustici, biologici, fisici e geofisici particolarmente avanzate come gli innovativi sistemi gravimetrici, gli ecoscandagli di ultima generazione, la sonda idrologica estremamente sofisticata e il sistema di radionavigazione GLONASS.
La missione scientifica è iniziata lo scorso 15 dicembre dal porto di Kronstadt, nella Russia nordoccidentale
I numeri della “Admiral Vladimirskiy”
L’unità navale della Federazione Russa, costruita nel 1975 a Stocznia Szczecińska (Polonia), ha una lunghezza di 146 metri, una stazza lorda di 9140 tonnellate a pieno carico, può raggiungere una velocità massima di circa 20 nodi e può ospitare fino a 180 unità di personale di bordo.
L’unità “Admiral Vladimirskiy” appartiene alla Flotta del Baltico, la più antica formazione navale russa creata nel 1703 dallo zar Pietro il Grande.
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