Quattordici documenti storici di grande valore, tra targhe e lapidi, giacciono abbandonati da oltre un secolo nei depositi o nella spianata del Museo Regionale di Messina (MuMe). È questo quanto denunciato dalla neonata Associazione Centro Storico, che chiede all’assessore alla Cultura Enzo Caruso di restituirle alla città dello Stretto riposizionandole nei luoghi d’origine.
Si tratta, spiegano i membri dell’Associazione, di targhe e lapidi dedicate a personaggi illustri e a momenti importanti della storia della città di Messina, recuperate a seguito di eventi distruttivi naturali (come il terremoto del 1908) o delle tante demolizioni dell’uomo, e poi collocate nel deposito del MuMe o addirittura all’esterno della struttura, abbandonate, in sostanza, al logorio del tempo e degli eventi atmosferici.
Oltre alle due targhe della facciata del Duomo, si trovano in questo condizioni anche targhe dedicate a Johann Wolfgang von Goethe, all’architetto Giacomo Minutoli, a Umberto I di Savoia, ai poeti Felice Bisazza e Riccardo Mitchell, a Rosa Donato, a Vittorio Emanuele II, a Gioacchino Chinigò, al Vicerè Eustachio Laviefuille. E poi ancora, nell’elenco fornito dall’Associazione figurano: la lapide a ricordo della convenzione di resa di parte borbonica, la targa riguardante il 25° della breccia di Porta Pia, la targa marmorea cui è legata la tradizione delle “Trovatura”, la targa del Portale della Zecca.
Con l’obiettivo di restituire alla città parte della sua memoria storica, l’Associazione Centro Storico chiede, quindi, al sindaco Cateno De Luca e all’assessore alla Cultura EnzoCaruso di ricollocare nei siti originari del centro storico di Messina le targhe e le lapidi storiche attualmente depositate e non esposte nella spianata del Museo Regionale.
L’elenco delle targhe e delle lapidi da ricollocare
Riportiamo, di seguito, la descrizione delle lapidi e delle targhe condivisa dall’Associazione Centro Storico Messina.
Johann Wolfgang Goethe
La targa a ricordo del soggiorno di Johann Wolfgang Goethe nel Palazzo Brunaccini, dal 10 al 13 maggio 1787 (il Palazzo Brunaccini dei Principi di San Teodoro si trovava sul Corso Cavour, dove oggi sorge l’isolato 267).
“È secolare tradizione
Che qui sia stato
Wolfango Goethe
Nel suo soggiorno in Messina
Dal X al XIV maggio mdcclxxxvii
Pur fra gli orrori della città
Dai tremuoti rovinata
Il gran poeta
Dal peloro luminoso
Attinse un raggio
Per la luce dei suoi canti immortali
MCMVII”
L’architetto Giacomo Minutoli
La targa a ricordo dell’arch. Giacomo Minutoli all’interno dell’ottocentesco Palazzo Municipale (da ricollocare nell’atrio di Palazzo Zanca).
Umberto I di Savoia
La targa monumentale, commemorativa di Umberto I di Savoia (prima del terremoto del 1908 era collocata sulla facciata della Casa Vitali in via Garibaldi, accanto al Teatro Vittorio Emanuele, dove nel 1881 alloggiarono Umberto I, Margherita e il Principe di Napoli e, nel 1882, Giuseppe Garibaldi. Oggi, al posto della Casa Vitali, sorge Palazzo Vaccarino corrispondente all’isolato 367).
I poeti Felice Bisazza e Riccardo Mitchell
Targa a ricordo dei poeti Felice Bisazza e Riccardo Mitchell, apposta sul portone di Casa Bisazza nel Corso Cavour.
Fonte del Pozzoleone
Targhe e marmi con epigrafi dell’antichissimo Fonte del Pozzoleone, nel prospetto laterale del Teatro Vittorio Emanuele nell’omonima, attuale via Pozzoleone.
Due targhe monumentali poste nella facciata della Cattedrale
Le due targhe monumentali poste nella facciata della Cattedrale, ai lati del portale maggiore, commemoranti avvenimenti cittadini sotto il regno di Filippo IV nel 1648.
Rosa Donato, la “Cannoniera del Popolo”
La lapide a ricordo di Rosa Donato, la “Cannoniera del Popolo” eroina della rivolta antiborbonica del 1847-48, apposta sulla facciata del settecentesco Palazzo Fiorentino in via Primo Settembre (al suo posto, oggi, sorge l’isolato 312).
Convenzione di Resa di Parte Borbonica
La lapide a ricordo della Convenzione di Resa di Parte Borbonica fra i generali Medici e De Clary il 28 luglio 1860, apposta sulla facciata del settecentesco Palazzo Fiorentino (al suo posto, oggi, sorge l’isolato 312)
25° anniversario della Breccia di Porta Pia
La lapide in Piazza Roma collocata nel 25° anniversario della Breccia di Porta Pia, con testo di Tommaso Cassisi (oggi Piazza Stazione).
“Trovatura”
La lapide marmorea in calcare conchiglifero locale con iscrizione osca di epoca mamertina (III sec. a.C.), cui è legata la tradizione della “Trovatura” (in atto conservata al Museo Regionale, se ne potrebbe collocare una copia).
Vittorio Emanuele II
La lapide che ricorda il soggiorno a Messina, nel 1861, di Vittorio Emanuele II (prima del 1908 era murata nell’angolo sinistro a sud-est del Palazzo dell’ex Gran Priorato di Malta, oggi Prefettura)
Portale della Zecca
La lapide sovrastante il Portale della Zecca, datata 1626 (prima del 1908 in via Cardines, oggi via Cesare Battisti).
“D. O. M.
Philippo IV rege invictissimo
Nummariam officinam antiquissimo regum
Decreto in principe urbe collocatam inter obli
Quas jam diu viarum angustias latentem amplis
Simo aditu patefactonon minus omnium commo
Ditati quam oculis exposuere
S.p.q.m.
Antoninus Gotho. D. Joseph Stayti. D. Thomas
Marquet. Thomas Succarato. D. Frấciscus ozes
Vincentius. Coeli. Anno dñi. MDCXXVI”.
Gioacchino Chinigò
La lapide commemorativa con iscrizione di Gioacchino Chinigò, datata 20 settembre 1895 (apposta per l’inaugurazione della piazza XX Settembre, ricostituita dopo il 1908, dove andrebbe ricollocata).
“XX Settembre MDCCCXCV
Nella prima festa nazionale
Celebrante il xxv anniversario
Della rivendicazione di roma alla comune patria Messina
Che die’ tanto tributo di eroi alle redentrici vittorie
Qui scolpisce
Il maggiore evento della nuova Italia
E dalla trionfale data
Del XX settembre
Questa piazza intitola
Salutando da questo marmo
Quanti affrettarono la grande ora
Che rifece Roma italiana
E libera da secolari servaggi
L’anima del mondo
Vicerè Eustachio Laviefuille
Targa col medaglione raffigurante il Vicerè Eustachio Laviefuille, pregevole opera scultorea di Giuseppe Buceti del 1753 (In origine sullo spigolo del palazzo che dava inizio alla Palazzata in piazza Palazzo Reale. Dopo il 1908, nel 1988 ricollocata sullo spigolo lasciato apposta smussato della moderna Palazzata, is. 341. Pericolante per la mancata manutenzione del Comune, è stato recentemente asportato e depositato al Museo Regionale).
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