Che Messina abbia giocato un ruolo centrale durante le operazioni svoltesi nel periodo della Seconda Guerra Mondiale è una notizia abbastanza nota. Facile trovarla sui libri di storia e nelle riviste specializzate. Diverso è quando la città dello Stretto fa da sfondo a un videogioco.
Una nota casa di produzione di videogiochi messinese sta lavorando infatti a Iron Wings, un titolo (in gergo tecnico i videogiochi si chiamano così) incentrato su combattimenti aerei ambientati durante la Seconda Guerra Mondiale. Uno di questi si svolge proprio sui cieli di Messina. È facile riconoscere il porto con la sua falce e la Madonnina del Porto, eretta come saprete nel 1934 per volere di Monsignor Angelo Paino e accesa da Papa Pio XI direttamente da Roma grazie a un congegno radio studiato appositamente (fonte madonnadellalettera.it).
Lo spunto arriva dall’operazione Husty, azione che ha permesso agli Alleati di liberare la Sicilia dalle truppe fasciste. Storicamente le truppe si sono mosse su tutto il territorio siciliano, arrivando anche a Messina. Il gioco si concentra principalmente sui cieli dello Stretto: una mossa che suona come gesto d’amore nei confronti della propria città. Gli ideatori hanno volutamente forzato le notizie storiche e, giocando sulla storia dei due protagonisti, hanno riscritto parti che la storia ufficiale non ci ha consegnato. Non possiamo certamente gridare allo scandalo, ci riferiamo a eventi che riguardano due persone che agiscono ai tempi della Seconda Guerra Mondiale.
Uno degli aspetti più interessanti di tutto il videogioco sono proprio i dettagli che colpiscono in maniera netta: non solo quelli paesaggistici, ma anche le finiture degli aerei, le strumentazioni dell’epoca e le ambientazioni in genere sono riprodotte in modo estremamente accurato.
Seppur lo scopo di questo videogioco non sia quello di insegnare qualcosa, chissà se giocandoci invoglierà gli utenti a saperne di più su uno dei capitoli chiave della storia del Novecento. Capitolo che ha coinvolto direttamente anche Messina.
Fabio Bruno
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