Daniele – non faccio interrogazioni
Daniele De Joannon messinese trapiantato a Prato insegna Italiano, Storia e Geografia in una scuola media.
«Nell’ambito dell’autonomia didattica, ogni docente ha scelto il modo che gli sembrava più opportuno, nonché congeniale. Per quanto mi riguarda, ho cercato di calibrare la didattica digitale sui mezzi a disposizione di alunni e genitori. Mi spiego meglio: nelle case, i computer sono meno diffusi di quanto non si possa pensare (al massimo uno per famiglia) perché ormai è più comune che il mezzo “più performante” utilizzato sia il tablet; i ragazzi, poi, nonostante siano definiti nativi digitali, sono soprattutto degli utilizzatori passivi di applicazioni sullo smartphone, il loro mezzo privilegiato di contatto con la rete, e spesso, nonostante siano tutti i scritti a Google (per scaricare le suddette app), non ricordano le loro password. Sulla base di questi due presupposti, quindi, ho calibrato la mia attività, che punta a una semplificazione dei canali di comunicazione e all’utilizzo quasi esclusivo dello smartphone.
Le lezioni vengono inviate in pdf (contengono concetti chiave, semplificazioni del testo e istruzioni su cosa studiare), utilizzando un carattere adatto per chi ha difficoltà di lettura, con all’interno dei link a video da visionare (conto, nei prossimi giorni, di attivare anche la riproduzione vocale dei testi scritti). Per quanto riguarda i compiti (esercizi che ricopio dai libri e domande a risposta aperta), sto attualmente utilizzando Google Forms, che ha una buona visibilità sugli smartphone e permette di fare tutto su questo tipo di supporto. I ragazzi, ogni giorno, in corrispondenza dell’ora di lezione, trovano sul registro elettronico le lezioni, le soluzioni dei compiti precedenti e eventuali mappe concettuali (da scaricare), nonché un link con gli esercizi per la volta successiva.
Due terzi per ogni classe esegue le consegne, anche se l’obiettivo finale è raggiungere tutti, visto che tutti, attraverso gli smartphone, hanno una connessione. Per quanto riguarda le interrogazioni, io, personalmente, non ne faccio perché mi sembra un ulteriore stress per i ragazzi e per i docenti. Una settimana dopo il rientro, si procederà con le verifiche per valutare il grado di conoscenze acquisite in questo periodo.