Recuperare terreni coltivabili abbandonati al degrado, mettendoli a frutto e consentendo a cittadini, rifugiati e richiedenti asilo residenti a Messina di prendersene cura: è questo l’obiettivo del regolamento sugli Orti Urbani approvato ieri sera in Consiglio Comunale. L’assegnazione dei terreni dipenderà da diversi fattori, tra cui il reddito Isee e la numerosità del nucleo familiare richiedente, e sarà sancita tramite bando pubblico.
Dopo il via libera in Commissione dello scorso 11 giugno il Regolamento per gli Orti Urbani di Messina è approdato in Consiglio Comunale e ha superato il vaglio dell’Aula con 22 voti favorevoli e 4 astenuti (il presidente Claudio Cardile e i consiglieri Serena Giannetto, Francesco Cipolla e Nello Pergolizzi. Adesso spetterà al Comune, tramite la società Messina Patrimonio Spa, eseguire un censimento delle aree utilizzabili e pubblicare il bando.
La delibera è il risultato della sintesi di due proposte diverse presentate dal consigliere comunale Giuseppe Fusco, del Movimento 5 Stelle, e dal collega del PD, Alessandro Russo, poi confluite in un unico documento firmato da entrambi i gruppi consiliari. «Grazie al voto favorevole del Consiglio – commenta Fusco – la città potrà godere di innegabili vantaggi dal punto di vista ambientale, sociale e urbano, con la possibilità di tutelare la biodiversità agricola, favorire la filiera agroalimentare corta e incentivare la socialità e l’inclusione, con il coinvolgimento attivo degli anziani, delle persone a rischio emarginazione sociale o dei migranti inseriti nel circuito di accoglienza Sprar. Inoltre, la realizzazione di orti urbani, che non comporta alcun impegno di spesa per l’Amministrazione, permetterà di contrastare il dissesto idrogeologico e di coinvolgere i più giovani e le scuole».
Messina ha un regolamento per gli Orti Urbani: cosa prevede
Gli orti urbani nascono nel XIX secolo e sono spazi, di proprietà comunale e affidati ai cittadini, destinati alla coltivazione situati nelle aree metropolitane. Un accenno lo avevamo fatto anche qui, tra le idee per rendere Messina un po’ più bella.
Gli obiettivi
Il Regolamento degli Orti Urbani nasce per valorizzare e riqualificare il territorio, tutelare l’ambiente e favorire l’inclusione sociale. Tra gli obiettivi dichiarati della delibera vi sono quello di insegnare le tecniche di coltivazione ai cittadini, favorire le attività didattiche rivolte ai giovani e in particolare alle scuole, così come alle persone rifugiate e richiedenti asilo o protezione umanitaria. L’iniziativa mira, infine, a favorire le attività terapeutiche di supporto a processi di riabilitazione fisica e psichica.
Chi può fare richiesta
Secondo il Regolamento appena approvato dal Consiglio Comunale per Messina, possono richiedere l’assegnazione di un orto urbano, previo pagamento anticipato di un canone annuale: cittadini singoli o in associazione, famiglie, rifugiati o richiedenti asilo o protezione umanitaria ospiti negli SPRAR che siano residenti o stabili nel Comune di Messina e che siano in possesso del requisito di età minima di 18 anni. Possono richiedere l’assegnazione anche le associazioni, le scuole e i comitati.
Dal bando alla graduatoria: come funziona l’assegnazione
L’assegnazione degli orti avviene tramite bando pubblico, che verrà pubblicato dalla Messina Patrimonio Spa. Raccolte le domande, la concessione verrà rilasciata dalla Società in base ad una graduatoria.
Il bando pubblico contiene i criteri in base ai quali si procederà all’assegnazione degli orti, sulla base delle seguenti fattispecie.
- Criteri di Reddito ISEE del nucleo familiare:
- Reddito fino a 6.000 euro – punti 10;
- Reddito da 6001 fino a 10.000 euro – punti 8;
- Reddito da 10.001 fino a 20.000 euro – punti 6;
- Reddito da 20.001 fino a 25.000 euro – punti 4;
- Reddito superiore a 25.001 euro – punti 2.
- Famiglia numerosa (almeno 3 figli a carico): punti 8.
- Nucleo familiare con presenza di soggetto disabile ai sensi L.104/92 (oltre 65 anni): punti 8.
- Nucleo familiare composto da una sola persona: punti 4.
- Soggetto anziano (oltre i 65 anni): punti 4.
- Inoccupato, cassaintegrato: punti 10.
- Residenza nel quartiere di assegnazione dell’orto: punti 1.
- Pensionato senza familiari a carico: punti 4.
Nel caso in cui presenti domanda una scuola, a questa verrà riservato almeno un lotto.
Cosa devono fare gli assegnatari
Una volta ottenuto in gestione un orto urbano, gli assegnatari daranno vita a un’Assemblea per organizzare la gestione del terreno. All’interno dell’area concessa si dovranno coltivare ortaggi, piccoli frutti e fiori. Ci si dovrà occupare di tenere l’area pulita, di garantire la manutenzione e sostenere le spese connesse al normale ciclo di coltivazione e per i mezzi e le attrezzature che dovranno essere custodite a cura e responsabilità dell’assegnatario. La dimensione minima degli orti è di 100 mq, ma l’Amministrazione può derogare per concedere spazi minori.
In sostanza, chi avrà in concessione l’orto urbano dovrà prendersene cura e potrà godere dei prodotti coltivati per soddisfare il proprio fabbisogno e quello delle persone coinvolte (siano esse i membri di un’associazione o di un nucleo familiare). Non potrà, chiaramente, venderli. Si tratta, si specifica, di un’attività senza scopo di lucro.
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