Un gatto, un cane, due chiese, porte di legno chiuse col catenaccio, vecchie decorazioni natalizie, pareti di pietra cadute da tempo e un silenzio irreale rotto solo dallo scorrere di un torrente: Massa San Nicola ti accoglie così. È il “villaggio fantasma” di Messina e ogni sua pietra, ogni suo angolo ti racconta un frammento delle vite che lo hanno abitato.
Quest’anno, in una inaspettata edizione 2020 de “Le vie dei Tesori”, il Festival del patrimonio culturale siciliano – quello nato per raccontare le meraviglie nascoste dell’Isola non tanto, o non solo, ai turisti, ma ai siciliani stessi – ha scelto di inserire tra i 12 luoghi da scoprire ed esplorare della città dello Stretto anche Massa San Nicola. La sua storia, per “Le vie dei Tesori”, la racconta Don Giuseppe G. con il contributo di alcuni collaboratori delle “Parrocchie delle Masse”. Noi abbiamo deciso di visitarlo e darvi una piccola anteprima in attesa del terzo e ultimo weekend.
La storia di Massa San Nicola, il villaggio fantasma di Messina
Situato a 191 metri sul livello del mare, il villaggio di Massa San Nicola è stato popolato per diversi secoli, le prime testimonianze di un nucleo abitato, infatti, risalgono al 1475. Col passare del tempo, però, si è andato pian piano svuotando e nell’ottobre del 2007 il piccolo agglomerato di case è stato incluso dalla Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali nell’“Elenco delle bellezze naturali della provincia di Messina”. Oggi si presenta quasi deserto, ma restano ben visibili i segni del suo passato, le due chiese che accoglievano i fedeli del luogo, la pavimentazione in pietra, le testimonianze degli antichi mestieri che praticavano i suoi abitanti, i “ciumaroti”.
Un tempo, ci racconta “Le vie dei Tesori”, lungo il torrente San Nicola – quel rumore di fondo che si sente passeggiando tra i vicoli stretti e le case abbandonate – sorgevano ben 12 mulini ad acqua, il pane si faceva in casa e all’interno del “trappitu” si produceva “u spiritu” e si estraeva il succo di agrumi. È ancora possibile osservare i vecchi strumenti ed entrare nel “trappitu”.
Per quanto piccolo, il villaggio di Massa San Nicola, a Messina, ospitava due chiese piuttosto antiche, situate praticamente una accanto all’altra: la Chiesa di “San Nicola” costruita presumibilmente nel XX secolo sulla base della più antica, del XV secolo e la Chiesa della Madonna della Scala, risalente – si suppone – al XV secolo e fortemente danneggiata dal terremoto del 1908. Entrambe sono visitabili con “Le vie dei Tesori”, mentre abitualmente sono chiuse al pubblico.
Tempo fuori di sesto: visita a Massa San Nicola
Il tempo a Massa San Nicola è come congelato, passato e presente si incontrano, e passeggiando tra le vecchie case abbandonate è ancora possibile, con un po’ d’immaginazione, sentire le voci e ripercorrere i passi e le abitudini dei suoi vecchi abitanti. “Le vie dei Tesori” lo ha reso anche più facile, accostando ai vari luoghi del borgo vecchie foto che mostrano com’erano quando ancora il “villaggio fantasma” era abitato, era una fermata dell’autobus non ancora arrugginita sulla strada delle Masse di Messina. Visitare il villaggio di Massa San Nicola dà il senso del tempo che passa e porta via tutto sostituendolo con il nuovo, anche se qui il nuovo non ci è arrivato se non solo marginalmente, e il verde appare pronto a riprendersi ciò che gli era stato tolto.
Come visitare il villaggio fantasma di Massa San Nicola con Le vie dei Tesori
Iniziato il 12 settembre 2020, il Festival “Le vie dei Tesori” è pronto per l’ultimo weekend a Messina per il 2020. Domani, sabato 26, e domenica 27 settembre sarà ancora possibile visitare i 12 luoghi scelti per quest’edizione, tra cui anche il villaggio di Massa San Nicola. Per scoprire il piccolo “borgo” non è necessario prenotare ma è consigliato, perché per ogni orario c’è un limite massimo di 10 visitatori per volta.
Per prenotare il proprio coupon basta collegarsi al sito ufficiale della manifestazione tramite questo link, scegliere il giorno e l’orario preferito per la visita e seguire le istruzioni. Con il biglietto è inclusa l’audioguida, che verrà resa disponibile per smartphone. In alternativa, all’ingresso i volontari del Festival distribuiscono una guida cartacea.
Foto dal “villaggio fantasma”
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