«Abbiamo individuato al Policlinico “G. Martino” di Messina, primo caso in Sicilia, la variante nigeriana del Covid-19»: a confermarlo è la professoressa Teresa Pollicino, che insieme al professor Giuseppe Mancuso dirige il laboratorio diagnostico molecolare dell’Ospedale Universitario dove è stato analizzato il tampone.
Il referto, ha spiegato la professoressa Pollicino all’agenzia di stampa Ansa, è stato inviato all’Istituto Superiore di Sanità (ISS) per capire come il virus si stia evolvendo. La variante nigeriana del covid-19 è stata diagnosticata al Policlinico di Messina ad un minore di 16 anni originario della Guinea. A quanto si apprende, il giovane era ospite di centro di accoglienza della Sicilia, dal quale sarebbe fuggito insieme ad un amico. Entrambi sono risultati positivi al coronavirus – l’amico senza sintomi – ma solo lui alla variante. Il minorenne è stato quindi ricoverato a villa Contino in isolamento.
Non è il primo caso di variante del covid-19 individuato in Sicilia. In provincia di Messina, a Castell’Umberto, sono stati diagnosticati due casi della cosiddetta variante inglese. Ad eseguire i test, anche in questo caso, è stato il Policlinico “G. Martino” di Messina che ha recentemente avviato all’interno dei propri laboratori la diagnostica molecolare per l’individuazione delle varianti del coronavirus.
Come funzionano i test per l’individuazione delle varianti in pazienti affetti da covid-19? Le analisi sono eseguite attraverso l’uso del sequenziamento di Sanger dell’intero gene “S”, che codifica per la proteina virale Spike, e del Next-Generation-Sequencing (NGS) dell’intero genoma di SARS-CoV2.
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