Al via le domande per i contributi a fondo perduto destinati alle startup che sono state danneggiate dal Covid-19. La misura è prevista dal Decreto Sostegni. Sarà possibile presentare domanda fino a giovedì 9 dicembre 2021. Ma chi può richiederlo e come?
Aiuti Covid per le startup: quali imprese possono richiederlo
Nel provvedimento firmato dal direttore di Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, si fa riferimento ad un determinato gruppo di contribuenti che hanno subito le conseguenze della crisi pandemica – e che possono richiedere il contributo –, in particolare tutti i titolari di reddito di impresa che:
- hanno attivato la partita Iva dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2018 e la cui attività è iniziata nel corso del 2019, come risultante dal registro imprese presso la Camera di Commercio, industria, artigianato e agricoltura.
Per accedere al beneficio non occorre che l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2020 sia inferiore almeno del 30% rispetto al 2019, come per il contributo previsto dall’articolo 1 del decreto Sostegni, tuttavia occorre essere in possesso degli altri requisiti previsti dallo stesso articolo.
Sono esclusi dal contributo tutte le partite Iva inattive alla data in vigore del decreto Sostegni e gli enti pubblici, gli intermediari finanziari e le società di partecipazione.
Come richiedere i contributi a fondo perduto per le startup
Per presentare la domanda del contributo a fondo perduto destinato alle startup bisogna accedere al sito web dell’Agenzia delle Entrate ed entrare, entro il 9 dicembre, nell’area riservata del portale “Fatture e Corrispettivi”, che si può raggiungere qui. In alternativa, si può essere assistiti da un commercialista che si occuperà della procedura.
I richiedenti possono ottenere fino a un massimo di 1.000 euro. La cifra precisa si ricava calcolando il rapporto tra il limite complessivo di spesa stabilito per norma e l’ammontare complessivo dei contributi relativi alle istanze accolte. Le startup possono scegliere se ricevere il contributo con un accredito sul conto corrente bancario/postale oppure come credito d’imposta da utilizzare in compensazione tramite modello F24.
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