In occasione della Giornata mondiale del suolo, che si celebra ogni 5 dicembre, l’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) ha reso pubblici i dati sul consumo di suolo in Italia. Consumo che continua a crescere, nonostante abbia subito un rallentamento negli ultimi anni.
Sebbene i dati sui cambiamenti in Sicilia a livello provinciale siano ancora da validare, è possibile osservare la situazione fotografata nel 2016 nelle province e nei comuni dell’isola. Messina, in coda per il consumo di suolo nella recente classifica pubblicata da ICityRate, si colloca in posizione intermedia tra i capoluoghi, con il 17.9%, ma comunque dopo Catania (28,3%) e Palermo, in cui il consumo tocca la vetta del 39.5%.
A livello provinciale Messina ha un’occupazione di suolo pari a 21.187 ettari, che costituisce in percentuale il 6,53%. Nel dettaglio i comuni del messinese vedono nei Nebrodi il proprio polmone verde, con percentuali bassissime di occupazione del suolo che non superano il 2%, mentre Torregrotta e San Filippo del Mela guadagnano la maglia nera, rispettivamente, con il 36,7% e il 35,2%. A seguire Milazzo e Giardini Naxos, con percentuali che si attestano attorno al 34%. La situazione sembra essere lievemente più critica nella provincia di Catania per la quale si segnalano 29.504 ettari occupati, pari all’8,30%, mentre per quella palermitana si può osservare un consumo di suolo del 5,84%, pari a 29.178 ettari.
Tra i comuni con più di 150.000 abitanti, tra cui rientra anche Messina, gli incrementi maggiori si riscontrano a Roma, a Torino e a Bologna.
Nonostante, come si è detto, in Italia ci sia stato un rallentamento nel consumo di suolo, nel 2016 si sono persi in totale 23.000 km quadrati (pari alla dimensione di Campania, Molise e Liguria messe insieme), ovvero il 7,6% del territorio nazionale. Particolare attenzione, tra le altre cose, va prestata alle aree a pericolosità sismica alta e molto alta, per cui si segnala, in generale, una percentuale di consumo di oltre il 7%, nel primo caso, e quasi del 5% nel secondo caso. La Sicilia, per esempio, ha i valori più elevati la nelle aree a pericolosità molto alta (6,2%).
La Giornata mondiale del suolo, istituita nel 2002 dalla FAO, ha l’obiettivo di promuovere una gestione sostenibile e responsabile di una risorsa ambientale fondamentale per la sopravvivenza del pianeta, ma non rinnovabile e che, ciononostante, si tende a dare sempre più per scontata. Oltre ai rapporti dettagliati sulla situazione attuale della nostra penisola e alle infografiche, sul sito dell’ISPRA è possibile visualizzare lo spot ideato apposta per questa giornata, al fine di diffondere una maggiore consapevolezza del problema.
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