Durante l’odierna cerimonia inaugurale del sessantesimo anniversario della Conferenza Europea di Messina sono stati letti alcuni messaggi di condivisione e apprezzamento per la manifestazione organizzata dal Comune di Messina. Il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, nel suo documento, ha evidenziato che: <Per continuare a costruire l’Europa noi dobbiamo fare nostro lo spirito di coloro che a Messina, nel giugno del 1955, hanno mostrato la volontà di superare un momento difficile e di dare il segnale di un rilancio dell’integrazione europea. La nostra generazione ha l’obbligo ardente di curare il patrimonio che noi abbiamo ricevuto dalle generazioni precedenti. A Messina i nostri grandi predecessori – di cui l’iniziatore della Conferenza Gaetano Martino e il suo Presidente Joseph Bech – ci hanno aperto la strada verso il Trattato di Roma, verso il mercato comune e verso una armonizzazione progressiva delle politiche finanziarie, economiche e sociali. Sta a noi ora rispondere all’appello delle generazioni future. Esse avranno bisogno di una Europa solidale, d’una Europa sociale, d’una Europa competitiva, d’una Europa politica; un’Europa forte con sé stessa, un’Europa forte nel mondo. Noi abbiamo l’obbligo di affrontare le sfide del nostro tempo con la stessa forza d’animo di chi ci ha preceduto, e rilanciare il processo d’integrazione per una Unione Europea più grande e più ambiziosa sui grandi temi. L’approfondimento dell’Unione economica e monetaria, l’euro e la sua dimensione sociale, il mercato interno digitale e l’Unione dell’energia, la giustizia, la sicurezza, le migrazioni e la politica estera, questi sono le grandi questioni che determineranno l’avvenire dell’Europa e su le quali la Commissione , che io ho l’onore di presiedere, a scelto di concentrare i propri sforzi. Tutti noi dobbiamo ispirarci alla lezione lasciata dai nostri grandi predecessori, dai padri fondatori del grande progetto europeo: l’Europa esige pazienza e determinazione. Questa pazienza e questa determinazione di cui hanno bisogno le lunghe traiettorie, le grandi distanze e le grandi ambizioni>. Markku Markkula, presidente della Commissione europea delle regioni e delle autonomie locali, ha scritto che: <Vi ringrazio molto per la Vostra lettera dello scorso 14 maggio, in cui veniva richiesto un messaggio da leggere durante la Cerimonia d’Inaugurazione della Conferenza di Messina. Sono molto lieto di presentare qui di seguito tale messaggio, in cui si commemora l’importante evento che accadde a Messina nel 1955, che mise le prime pietre sul cammino verso la creazione della UE così come la conosciamo oggi. Nel 1955, Messina chiese all’Europa di essere ambiziosa, a dispetto delle difficoltà politiche nel mettere a punto una politica di difesa comune. Ancora di più, volontà politica e sogno europeo emergono dalla conferenza di Messina, con cui si pavimentò la strada verso il Trattato di Roma. Dopo sessanta anni, il processo di integrazione europeo rimane incompleto e le difficoltà politiche, certo differenti da quelle presenti nel 1955, ancora mettono a rischio la costruzione Europea e la sua unità politica. Le nuove sfide sociali ed economiche come pure le divergenti visioni sul futuro dell’Unione necessitano di essere urgentemente indirizzate, ancora una volta, per trovare la capacità di superare insieme le questioni che ci riguardano. Attraverso gli anni, gli enti locali e regionali hanno conquistato un ruolo attivo nella costruzione istituzionale della dell’Unione Europea, ed il principio di sussidiarietà è diventato un pilastro, positivo e determinante, per edificare un Unione vicina ai suoi cittadini. Noi abbiamo bisogno che lo spirito di Messina brilli di nuovo in Europa, e abbiamo bisogno l’impegno delle autorità locali e regionali per spingere l’Europa a trovare gli strumenti comuni per affrontare le sfide di oggi e di domani. Auguriamo un pieno successo al vostro evento e speriamo che questo genererà un fruttuoso dibattito sullo stato della Unione Europea sessant’anni dopo questo primo cruciale evento>. Il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale, Paolo Gentiloni, nel suo messaggio, ha dichiarato che: <Desidero inviare i miei più cordiali saluti a tutti i partecipanti alle celebrazioni del 60mo anniversario della Conferenza di Messina e ringraziare tutti coloro che hanno concorso all’organizzazione di un così ricco programma di iniziative. La Conferenza di Messina è stata una tappa fondamentale nella costruzione della “Casa Europea”. Oggi ricordiamo e salutiamo idealmente la figura e il coraggio di Gaetano Martino, che all’indomani del fallimento della Comunità Europea di Difesa del 1954, seppe anticipare e tracciare già a Messina quel lungo percorso che, dalla semplice creazione di un mercato comune del carbone e dell’acciaio, doveva portare all’Unione Europea di oggi. Gaetano Martino fu un grande europeo e un grande europeista, colui che, da ministro degli Esteri, firmò i Trattati di Roma del 1957. Un percorso che doveva poi portarlo ad esser membro del Parlamento Europeo, di cui fu Presidente. Quanto cammino è stato fatto da quel lontano 1955, che percorso coraggioso ha intrapreso il nostro Continente! L’Italia continua a ritenere che l’Europa costituisca un “luogo ideale” che continua ad affrontare con impegno le nuove sfide che incrociano il suo cammino di progresso: penso in primo luogo alle emergenze originate dai flussi migratori, ma anche alla crisi economica: crisi che hanno generato sfiducia e disaffezione dei cittadini verso le istituzioni dell’Unione. Di fronte ad esse, l’Unione ha reagito cogliendone soprattutto le opportunità ed è questa – vorrei sottolineare – una delle grandi virtù europee. Le gravissime tragedie del mare Mediterraneo hanno infatti fornito – purtroppo in ritardo – l’impulso decisivo affinché l’UE non si limitasse più soltanto a dare risposte emergenziali alla questione dei migranti ma delineasse una vera e propria strategia. Occorre passare, in questo campo, da una stagione dominata dalla dittatura dei regolamenti a un’altra stagione dove si reagisce insieme alle sfide politiche fornendo risposte e soluzioni politiche. La crisi economica ha dato slancio all’approfondimento ambizioso dell’Unione Economica e Monetaria. E’, quindi, con lo stesso slancio che dovremo riuscire a cogliere le altre grandi opportunità che ci vengono offerte da sfide quali la situazione greca e l’annunciato referendum nel Regno Unito. Dobbiamo lavorare per rendere l’Eurozona ancora più forte con la Grecia al suo interno. Perché essere europeisti, oggi, significa soprattutto battersi per un’Europa diversa, più “politica” e più attenta alla crescita, agli investimenti e allo sviluppo. Quanto al Regno Unito, il messaggio che ci arriva è certamente quello di aprire un dibattito per migliorare il funzionamento della “macchina europea”, ma avendo davanti a noi la direzione che l’Italia continua ad indicare, e cioè un’integrazione sempre più stretta. Come lo stesso Gaetano Martino amava ripetere: “i nostri popoli, le cui dimensioni sono state ulteriormente ridotte dall’ingresso nella storia del mondo di forze gigantesche organizzate su base continentale, non possono più risolvere i loro problemi senza unirsi e collaborare in forme permanenti. Tutti i Paesi europei, nessuno escluso, hanno bisogno di questa intrinseca unità, se ancora vogliono partecipare all’avanzamento civile dell’umanità”. Con questi sentimenti e con queste parole, formulo a tutti Voi i più vivi auguri di buon lavoro>. Il presidente dell’AnciSicilia, Leoluca Orlando, nella nota inviata al sindaco di Messina, Renato Accorinti, ha manifestato apprezzamento e condivisione per l’evento “1955 – Messina Europa Mediterraneo – 2015”. “Tutto ciò che c’è stato dopo la Conferenza del 1955 è il frutto del seme di pace e diritti avviato a Messina e come AnciSicilia siamo a fianco della tua città che chiama l’Europa a proiettare la propria azione verso il Mediterraneo con lo stesso spirito di unione dei popoli e delle culture che ispirarono la Conferenza. Sono rammaricato di non poter essere presente perché impegnato in una missione ONU all’estero per la promozione dei valori della legalità e dei diritti umani. Condividiamo la necessità di ricordare una scelta storica che di fatto ha avviato il percorso di pace e di integrazione europea analizzando le nuove sfide dell’Europa di oggi nella piena consapevolezza che tutto ciò che c’è stato dopo la Conferenza del 1955, non ultima la Carta di Palermo nata nel marzo 2015 ‘Io sono persona. Dalla migrazione come sofferenza alla mobilità come diritto umano inalienabile’, può rappresentare certamente il frutto del seme di pace e diritti avviato a Messina”.
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