Raccontare l’immigrazione con il linguaggio della graphic novel: è questo l’obiettivo che si sono posti i due fumettisti siciliani Lelio Bonaccorso e Marco Rizzo, da cui è nato …a casa nostra. Cronache da Riace, il fumetto edito da Feltrinelli presentato ieri pomeriggio alla Feltrinelli Point di Messina da Anna Mallamo.
Il messinese Lelio Bonaccorso, fumettista illustratore, e Marco Rizzo, fumettista giornalista, collaborano ormai dal 2007, uniti dall’impegno sociale che li ha portati a scegliere di affrontare tematiche complesse usando un linguaggio comprensibile a tutti. Bonaccorso disegna fumetti da quando era piccolo, era il suo sogno sin da bambino. Dopo l’istituto d’arte di Messina ha scelto di frequentare la scuola del fumetto di Palermo e da lì ha preso il via la sua produzione.
Rizzo si definisce un divoratore di fumetti che ha scelto di fare di questa passione la sua professione, concentrando prevalentemente su questo forma di linguaggio la sua attività giornalistica.
Dopo l’esperienza di Salvezza, il primo fumetto realizzato a bordo di una nave di soccorso (la SOS Mediterranee), i due fumettisti hanno pensato di seguire il cammino di chi arriva nel nostro paese: cosa succede alle persone dopo il primo soccorso in mare? Dove arrivano, come vivono?
Il teatro scelto per il reportage è la Calabria, un territorio significativo in termini di accoglienza, che permette di osservare tre modelli completamente diversi a distanza di pochi chilometri: dal caso Riace, noto in tutto il mondo e ormai smantellato, a Gioiosa Ionica, uno degli esempi virtuosi ancora funzionanti, passando per la baraccopoli di San Ferdinando, un buco nero dei diritti e dell’integrazione a due passi da Rosarno.
Il volume raccoglie le storie di vita raccolte sul campo, testimonianze di migranti e operatori, successi e tragedie, incubi burocratici e orrori quotidiani, oltre ad un’intervista a Mimmo Lucano.
«Le nostre città, Messina e Trapani, sono state molto toccate dal fenomeno dell’immigrazione e degli sbarchi. Per questa ragione il nostro lavoro è importante, per contribuire a portare le persone ad uno stato di consapevolezza più alto sui temi importanti come questo. Le persone incontrate durante il nostro viaggio sono invisibili, drammi che creano un mal contento da entrambe le parti» – spiega Bonaccorso.
«La vocazione giornalistica è raccontare la contemporaneità che ci circonda – aggiunge Rizzo. Il tema dell’immigrazione tocca noi siciliani da sempre. In questo nuovo libro però si parla anche di mafia, di infiltrazioni e di come le mafie proliferano sulla pelle degli immigrati».
Il fumetto è un linguaggio e come tale non è migliore rispetto ad altri. Ma l’uso delle immagini unite alla parola scritte rende la forma di comunicazione immediata, universale, appetibile anche per i più giovani. Per questa ragione riesce a parlare a tutti, dai 5 ai 99 anni, e può essere un valido modo per portare tematiche così impegnative anche nelle scuole.
«L’integrazione è l’unica via – concludono gli autori – perché fa bene a coloro che vengono accolti e alla popolazione locale».
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