Obesità e cancro: l’aiuto della chirurgia gastrica

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Chirurgia gastrica a 360 gradi nel convegno promosso il 3 luglio al palazzo dei congressi dell’Aou policlinico “G. Martino”. “La chirurgia gastrica: dall’obesità al cancro”, è il titolo del simposio – presieduto da Giuseppe Navarra, membro tra l’altro del Consiglio direttivo della Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità –  che parte dall’attualità per analizzare dal punto di vista scientifico una problematica oggi sempre più pressante. Due i temi affrontati in materia di chirurgia gastrica: quello oncologico e quello connesso con le patologie dell’obesità.

Quattro sessioni per una giornata di approfondimento, a partire dalle 9, che vedrà la partecipazioni di più specialisti provenienti da tutta Italia. I professionisti si interrogano e si confrontano sulle tecniche chirurgiche in grado di assicurare i trattamenti migliori.

Il numero di persone in soprappeso ha avuto negli ultimi 25 anni un incremento significativo, non solo negli Stati Uniti, ma anche nel “bel paese”.

Dal 1994 il fenomeno ha assunto proporzioni rilevanti, soprattutto al sud. La Sicilia è tra le regioni con il maggior tasso di crescita annuo del numero di obesi. In tale contesto la chirurgia bariatrica diventa essenziale, non solo per la cura dell’obesità patologica, ma anche per risolvere tutte le malattie associate quali ipertensione arteriosa, diabete, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, sindrome delle apnee notturne, ecc. Attenzione puntata anche sulla chirurgia oncologica dello stomaco per illustrare le nuove frontiere nella diagnosi e nel trattamento del carcinoma gastrico, sia localizzato che con una estensione più ampia.

L’Aou, all’interno della quale operano da anni gruppi multidisciplinari per la diagnosi e la terapia dell’obesità e del Carcinoma gastrico, si pone all’avanguardia nel trattamento chirurgico di entrambe le patologie al centro del Convegno non solo per gli elevati volumi di attività, ma soprattutto per il fatto che l’approccio chirurgico è sempre più spesso mini-invasivo grazie all’utilizzo ormai da 2 anni di una colonna laparoscopica HD 3D che consente ai chirurghi di vedere il campo operatorio magnificato con una visione tridimensionale in alta definizione garantendo immagini perfette impensabili solo pochi anni fa.

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