Sarà la rappresentazione teatrale “Vinafausa. In morte di Attilio Manca”, in scena al “Clan off” di Messina, sabato alle 21 e domenica alle 18, a dare il via alla stagione artistica realizzata dall’associazione “Clan degli Attori”, che si chiuderà a maggio.
“Vinafausa. In morte di Attilio Manca” racconta una delle storie che hanno segnato profondamente la cronaca degli ultimi anni: la morte misteriosa dell’urologo messinese Attilio Manca.
«Vinafausa – ci chiarisce la regia di Michelangelo Maria Zanghì – non è una storia da raccontare, ma piuttosto un insieme di indizi che, messi insieme, indagano su chi siamo stati, chi siamo e chi vorremmo essere. Attilio, brillante medico trentaquattrenne è stato trovato senza vita nel suo appartamento, a Viterbo, dove lavorava all’ospedale Belcolle, con due buchi nel braccio sinistro. Overdose si disse. Suicidio, subito dopo. Ma nonostante la (presunta) verità che è stata accertata nel corso delle indagini e del processo, affiorano fantasmi dalla coscienza che fanno rumore e che ci chiedono altre domande, altre verità. Troppe le cose che non tornano, troppi i sospetti, troppe le coincidenze; troppo sangue per essere un suicidio. Forse, la morte di Attilio, allora, non è solo uno dei tanti casi, ma un tassello di qualcosa di più grande che ha fatto dell’Italia ciò che è oggi, della Storia un mistero, degli italiani di prima dei complici, degli italiani di oggi dei dimentichi. Ma tutto sta in una scelta: bene o male. Non è così netta, non può esserlo, ma può essere una consapevolezza, prima di tutto, prima dell’attesa, prima del non sapere. Sulla sua morte un’ombra nera, nerissima: Bernardo Provenzano».
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