Dall’Oceania alle Isole Eolie, sono stati avvistati nel mare di Lipari degli esemplari di Salpa Maxima, una specie di plancton tipico degli arcipelaghi del Pacifico. A portare sui fondali della Sicilia questi animali, simili a grosse meduse, è stato l’innalzamento della temperatura registrato nel mar Mediterraneo.
Le salpe, grandi più o meno quanto la mano di un uomo, hanno un corpo cilindrico trasparente e gelatinoso, vivono nei fondali e, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non sono organismi invertebrati, ma “cordati”. Possiedono, cioè, un asse corporeo interno. Nonostante la loro apparente somiglianza con le meduse, non sono urticanti e non rappresentano alcun tipo di pericolo per l’uomo. La loro presenza, tra le altre cose, è sintomo di mare pulito.
Questi animali sono vivipari, vale a dire che partoriscono figli che si sono alimentati all’interno del corpo della madre, e hanno un complesso ciclo vitale. Quando si riproducono danno vita a una lunga catena di individui uguali. La salpa, tra l’altro, rappresenta uno dei cibi preferiti da delfini e tartarughe marine, specie molto diffuse nell’arcipelago eoliano.
Altri esemplari di questo tipo di salpa maxima sono stati rinvenuti negli ultimi anni nella Costiera Amalfitana e nel Salento.
(1355)