Messina. Secondo il presidente della IV Circoscrizione Francesco Palano Quero la cifra di 500.000,00 euro stimata dal Dipartimento Cimiteri e Verde Pubblico per il progetto di riqualificazione del Parco Aldo Moro sarebbe eccessiva.
«Dalla nota del 31 gennaio a firma congiunta del Dirigente, l’Ing. Domenico Manna, e del Responsabile del Servizio, l’Architetto Santi Denaro – spiega il Presidente – si evince che per la sistemazione dell’area in oggetto dovrebbero venire stanziati 500.000,00 euro. Cifra che precluderebbe l’auspicata apertura alla fruizione della cittadinanza di questo spazio verde nei prossimi mesi primaverili».
La nota, stando a quanto riportato da Francesco Palano Quero, non includerebbe però un quadro chiaro sulla motivazione dei costi, sugli interventi presi in considerazione e sulle somme necessarie alla manutenzione annuale. Facendo un’ipotesi sui lavori da realizzare e confrontando i prezzi proposti da alcune imprese con il “Prezzario regionale per opere ed interventi in agricoltura e nel settore forestale” stilato dalla Regione Siciliana, il Presidente della IV Circoscrizione ha evidenziato come, a livello teorico, non si dovrebbero superare i 110.000,00 euro.
«Se si tenesse conto esclusivamente della componente vegetale del parco – afferma Palano Quero – il costo di euro 500.000,00 euro apparirebbe spropositato. Da consultazioni avute con diverse imprese locali, infatti, i costi relativi a ripuliture dei terreni, decespugliamenti, recinzioni perimetrali, sagomature siepi ed eventuali potature sono relativamente ridotti in considerazione dell’estensione del parco Moro».
«Considerando le operazioni minime per rendere agibile l’area a verde basterebbero poche migliaia di euro – aggiunge il Presidente. Ma, anche valutando altri interventi più complessi, le cifre rimarrebbero contenute; non tenendo conto del fatto che il lavoro potrebbe semplicemente essere gestito in house (in proprio)».
Il presidente Palano Quero si chiede allora, sulla base delle verifiche effettuate, come siano stati quantificati i costi e come si sia arrivati a preventivare una spesa di 500.000,00 euro: «Dalla nota del 31 gennaio 2018 gli scriventi fanno riferimento, a un certo punto, all’utilizzo di ruderi, a una ristrutturazione edilizia, a nuove destinazioni e al recupero di reperti archeologici. Hanno forse compreso i costi relativi a queste voci nella stima finale?».
«In ogni caso, questi interventi – conclude – seppur auspicabili nell’ottica di un recupero funzionale e completo del Parco Aldo Moro, non sono da considerare essenziali ai fini della fruizione pubblica. Si potrebbe, in tal caso, provare ad attingere ai fondi messi a disposizione dai numerosi bandi pubblici regionali, nazionali ed europei, ma certamente non si dovrebbe reputarli come condicio sine qua non per il prospettato trasferimento della gestione del parco dall’Istituto di geofisica all’Amministrazione comunale».
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