L’Avvocatura italiana ha indetto l’astensione dalle udienze nei giorni 8, 9, 10, 11, 12, 13, 15 e 16 Luglio e invita tutti gli Ordini territoriali a indire, in tale periodo, assemblee permanenti per comunicare e rendere note le motivazioni della protesta e i contenuti della diverse proposte dell’Avvocatura, riservando di indire ulteriori manifestazioni su tutto il territorio nazionale.
Il nodo della questione consiste nel contenuto del D.L. 69/2013, c.d. decreto del “fare”. L’Assemblea dei delegati Oua (Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana), riunitasi a Roma lo scorso 25 Giugno, preso atto del contenuto del decreto e sentiti gli Stati Generali dell’Avvocatura, «ha rilevato — si legge nella nota dell’Oua — come il Governo abbia rinnovato la “prassi” di utilizzare illegittimamente lo strumento del decreto legge, tra l’altro differendo per alcune norme, l’efficacia a “30 giorni dell’entrata in vigore della legge di conversione”, così dimostrando l’assenza dei presupposti dell’urgenza e necessità, in mancanza delle quali si determina l’illegittimità costituzionale, oltre che del decreto stesso anche dell’eventuale legge di conversione e degli eventuali emendamenti rispetto al testo del d.l.».
Pertanto l’avvocatura italiana chiede che il Parlamento valuti attentamente la legittimità costituzionale di tale decreto.
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