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L’assessore Bianchi a Messina per Calabrò: “Il Piano di riequilibrio da rivedere subito, a novembre era dissesto immediato”

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Assessore BianchiDopo il governatore Crocetta anche l’assessore regionale all’Economia, Bianchi, a Messina, per sostenere la causa di Felice Calabrò. Alla Chiesa Santa Maria Alemanna l’incontro sulla città dello sviluppo con riflessioni sul rilancio dell’occupazione e sul rischio dissesto al Comune. Ad aprire i lavori Piero David che ha detto: “Se ne sono andati i più giovani, i migliori. Rischiamo di avere una città con lavoratori sempre meno produttivi. E se questi sono i dati risultanti dall’amministrazione degli ultimi 15 anni, la responsabilità è evidente: si è gestita male la città e non si è pensato allo sviluppo.
Il modello di economia assistita non va bene, dobbiamo introdurre un modello di economia competitiva. Dobbiamo sfruttare le risorse tipiche del nostro territorio: risorse energetiche, risorse culturali, risorse agricole, attività cantieristiche, politiche del mare”.

L’assessore Bianchi è intervenuto, tra gli altri punti, sul rischio dissesto del Comune: “A fine novembre, per Messina, l’ipotesi era quella di dissesto immediato. Avevamo fatto una norma, ribattezzata ‘Salva-Messina’, che prevedeva questo: poiché esiste un piano di rientro nazionale, se il Comune riesce ad aderirvi, accanto al supporto nazionale vi sarebbe anche un importante sostegno regionale. Questa era una grande opportunità per Messina, ma il piano adottato dalla città non avrà l’approvazione nazionale perché non regge e non è credibile.
Cattiva gestione quella messa in atto fino ad oggi.
E allora cosa possiamo fare? Attraverso il nuovo Sindaco eletto, e mi auguro sia Felice Calabrò perché davvero ci crede, riaprire e rivedere il piano di rientro (entro 20 giorni). Ma si deve agire subito. Purtroppo finora qui si è fatta spending e basta, altro che review”.

Calabrò: “Calo delle imprese, calo dell’occupazione, calo demografico. Analizzo questi dati e dico che abbiamo la necessità di garantire ai giovani la facoltà di scegliere se rimanere a Messina o meno, di non costringerli a prendere una valigia e andarsene. La responsabilità è politica ma non solo, ognuno nella misura che gli compete.
Sulle risorse poi mi unisco alle parole di Piero David, ma vorrei aggiungere alcuni punti: energia idroelettrica (l’Amam deve diventare una risorsa), ricettività, rivalorizzazione del nostro splendido patrimonio, il mare, Messina come porto di scambio.
C’è la necessitá di garantire alla città il più bel lungomare d’Italia!
Dobbiamo trasformare la cittadella fieristica nella città delle Culture e delle esposizioni.
E poi dobbiamo puntare al massimo sull’agricoltura: sfruttiamo al meglio la risorsa della nostra terra”.

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