E’ scontro sull’incidenza dell’inquinamento ambientale sul numero di tumori della Valle del Mela. Pochi giorni fa, il direttore del Registro dei Tumori della Sicilia Orientale, Salvatore Sciacca, ha evidenziato come nelle aree metropolitane risulti un numero maggiore di malati tumorali rispetto alle zone industriali. Addirittura, nel comprensorio milazzese, risulterebbe esserci un’incidenza inferiore di malattie rispetto ad altre realtà.
Un’analisi che ha fatto saltare dalla sedia padre Giuseppe Trifirò, da sempre in prima linea per la salvaguardia ambientale della zona del Mela: “Leggendo le news di questi giorni, con amarezza si apprende che da certi pulpiti consorziati e blasonati, si fa a gara per mistificare la realtà dei fatti. Anche al ministero dell’ ambiente forse non per caso, o forse in supporto a quanto sopra, si intrecciano discorsi inerenti le mancate bonifiche e la possibile eliminazione dell’area a rischio, che per volere della politica regionale nonostante i finanziamenti da anni messi a disposizione, non si è mai dato inizio, onde poter nel frattempo semmai, poter inserire qualche altro insediamento amico. Chi meglio di me, che visita i malati gravi e celebra funerali può avere contezza delle vittime in crescendo dell’inquinamento prodotto dalle industrie? Non posso assolutamente accettare e tollerare che venga dipinta una situazione ambientale e sanitaria rosea, mentre i residenti del comprensorio vengono falcidiati più che mai da gravi malattie tumorali! Noi viviamo in un territorio ormai gravemente e seriamente inquinato. Non bastano nemmeno 50 anni per disinquinarlo da tutto il male arrecatogli! Per quale motivo allora, ribadiamo, gli altri studi come quelli della Organizzazione Mondiale della Sanità, ed altri ancora quali ENEA ed Università, indicano percentuali pari o superiori alla media Nazionale, per le patologie ambientali? Il Sig. Sciacca presidente ed “ unico detenente” del registro tumori come può affermare l’opposto? Senza nessun dubbio ci fidiamo solo di chi ha condotto e conduce studi indipendenti ossia non di parte”.
L’attacco di padre Trifirò non è finito qui: “Senza remore il sig. Sciacca, si legge, non casualmente si trova in conflitto di interessi, ovvero prendendo in considerazione il suo ruolo all’interno del consorzio degli industriali ed inoltre come consulente degli avvocati dell’Eni, legittimamente ci chiediamo, chi ha legami con aziende altamente inquinanti, può essere nel contempo il presidente di un registro tumori di tutta la regione? E’ come parlare del diavolo e l’Acquasanta. La Regione Siciliana che sino ad ora ha mostrato un comportamento volutamente inosservante, dovrebbe immediatamente provvedere a revocarlo dal ruolo detenuto, poiché è in evidente conflitto di interessi. Il controllore e il controllato non possono essere la stessa persona. Si ritiene legittimo e auspicabile che da subito possano essere trovate adeguate soluzioni a tutto il processo di controllo di cui sopra, vista la grave delicatezza che esso riveste”.
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