Con il pareggio di Caserta, il Messina ha ufficialmente interrotto il mal di trasferta che durava da sei turni, dove i giallorossi non hanno conquistato neanche un punto lontano dal “Franco Scoglio”.
L’obiettivo era proprio quello di non tornare dalla Campania a mani vuote, obiettivo pienamente raggiunto, per un pareggio che per Giordano Maccarrone vale veramente tanto: “Siamo soddisfatti, era importante smuovere la classifica. Non era facile perché giocavamo contro una buona squadra, ma il punto ci sta. Non prendere gol ti fa stare sereno e ti fa affrontare meglio tutto. Insomma, è un buon punto di partenza. Dietro siamo stati attenti, l’obiettivo era non perdere ed abbiamo rischiato poco. Tra qualche giornata questo punto conquistato a Caserta sarà valorizzato di più”.
La testa però deve essere già rivolta all’importante match interno contro il Taranto che vale mezza salvezza:“Diamo al Taranto la stessa importanza delle altre gare. Non dobbiamo perdere e se entriamo in campo con la giusta convinzione è una sfida alla nostra portata. Alla penalizzazione ci pensiamo, ma al momento dobbiamo aspettare e fare più punti possibile nel frattempo”.
Maccarrone nelle ultime settimane ha trovato molto spazio lì in mezzo alla difesa, vincendo spesso il ballottaggio con il compagno (e amico) Luca Bruno:“Nessun problema con Bruno. Quando giocava lui lo sostenevo, adesso per scelta tecnica gioco di più io. È un bravo ragazzo e farà una grande carriera”.
Tornando al campionato, la acque della zona playout sembrano particolarmente agitate, squadre come Melfi e Catanzaro sono più vive mai, ma per Maccarrone il Messina resta padrone del proprio destino, nonostante la spada di Damocle della penalizzazione: “Nelle ultime settimane c’è stato qualche risultato strano: non mi aspettavo ad esempio la sconfitta del Matera a Catanzaro. Chi è dietro gioca con più rabbia, chi è davanti ha qualche stimolo in meno, ma non pensiamo troppo agli altri”.
Infine, Maccarrone, torna a parlare del cambio di proprietà dopo esser stato uno dei giocatori simbolo della manifestazione del 16 febbraio scorso che si è svolta all’esterno dei cantieri dell’ex presidente Stracuzzi: “Adesso c’è più serenità, mentre prima si era toccato il fondo. Se noi non prendevamo gli stipendi ci poteva anche stare paradossalmente, ma c’è chi lavora nell’ombra e invece ha bisogno assolutamente di percepire quello che gli spetta”.
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