Durante l’assemblea Cgil di ieri, alcuni dipendenti di Messinambiente hanno manifestato il loro disagio per i turni di lavoro massacranti a cui sono soggetti, chiedendo all’amministrazione comunale di rivedere l’ordinanza che vieta ai cittadini di conferire i rifiuti il sabato e nei prefestivi. I lavoratori hanno puntato dito contro l’attuale sistema di raccolta e l’intera organizzazione del lavoro quotidiano che vede spesso alcune unità svolgere mansioni diverse rispetto alla categoria di appartenenza.
L’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua ha ascoltato le lamentele di Messinambiente, invogliando i lavoratori al confronto con l’amministrazione. Tuttavia, Ialacqua non intende fare marcia indietro sull’ordinanza. “Impedendo ai cittadini di gettare l’immondizia il sabato – ha spiegato l’assessore – risparmiamo sui costi di conferimento in discarica. Tale manovra consente di spendere 1 milione di euro l’anno e fin quando dovremo utilizzare un impianto a cento chilometri di distanza che applica una maggiorazione del 39% durante i festivi non possiamo fare altrimenti”.
Palazzo Zanca, pur confermando il punto cruciale dell’ordinanza, sta pensando a dei piccoli aggiustamenti. “Il personale va gestito diversamente – spiega Ialacqua – , magari destinandolo a servizi di spazzamento e bonifica. Siamo l’unica città in Italia a fare la raccolta dei rifiuti ogni giorno della settimana. Modificheremo anche le regole per i commercianti. Chi gestisce attività piccole non può chiaramente attendere il porta a porta che invece riguarderà le medie e le grandi realtà commerciali”.
Vi è poi la questione mercati. “Chi ha uno stand nei mercati cittadini deve seguire regole precise, ma non tutti lo fanno. In questo scenario aumenta il lavoro di Messinambiente che oltre a svuotare i cassoni deve anche rimuovere i rifiuti lasciati a terra. E’ una situazione che deve cambiare e sulla questione le responsabilità sono anche del Dipartimento”. In tal senso la situazione più critica si registra nell’area ex Mandalari dove i commercianti non seguono alcuna regola. “E’ un caos – precisa Ialacqua – forse è meglio chiudere”.
Andrea Castorina
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