Le recenti dichiarazioni del premier Matteo Renzi hanno riacceso il dibattito sulla possibile realizzazione del Ponte sullo Stretto, un’opera ormai famosa in tutto il mondo pur senza esistere. Il presidente del Consiglio, durante le celebrazioni dei 110 anni del gruppo Salini – Impregilo, ha dichiarato come la costruzione dell’opera porterebbe 100mila posti di lavoro. Parole che non sono passate inosservate all’opinione pubblica, tornata a dividersi tra “pontisti” e “nopontisti“.
C’è stato spazio anche per commenti piuttosto infelici. Pochi giorni fa, durante un’intervista televisiva, il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Piercamillo Davigo, si è lasciato andare alla seguente dichiarazione: “Il Ponte? Porterebbe dal nulla al nulla“. Una frase, forse provocatoria, che ha immediatamente suscitato la reazione negli ambienti politici regionali. Giovanni Ardizzone, presidente dell’Ars, ha bacchettato su Facebook il magistrato Davigo sottolineando come “Messina e Reggio Calabria siano state fiorenti città della Magna Grecia, così come la Sicilia e la Calabria, due Regioni splendide per cultura e culle di antiche civiltà”.
Al di là della puntuale risposta a Davigo, abbiamo chiesto all’esponente Udc di prendere posizione sull’eventuale realizzazione del Ponte, alla luce anche del disegno di legge targato Ncd che a dicembre verrà discusso alla Camera. “Il Ponte sullo Stretto rappresenterebbe innanzitutto un’attrazione turistica di primo livello – ha spiegato ai nostri microfoni Ardizzone -. Tuttavia, è opportuno inserire l’opera all’interno di un progetto più vasto portato avanti dalle Ferrovie che mirano al completamento del corridoio Berlino – Palermo. Se il governo nazionale, così come ha dichiarato il ministro dei Trasporti Graziano Delrio, interverrà con un finanziamento pubblico, mettendo da parte il project financing, dobbiamo essere convinti che si deve andare avanti”.
E lo stesso ministro Delrio ieri sera, sul proprio profilo Facebook, ha sottolineato l’esigenza di investire a favore del trasporto ferroviario al Sud, specialmente in Sicilia. “L’Alta Velocità in Sicilia: abbiamo cominciato i cantieri nel nodo di Catania e di Palermo.Complessivamente abbiamo 3,6 mld disponibili e a regime si potrà percorrere il tratto fra Messina e Catania in 45 min e il tratto da Catania a Palermo in meno di un’ora e 45. Ma rimane difficile pensare al corridoio Napoli – Palermo senza il Ponte. Che non è il progetto ma è parte del progetto. Un progetto che può portare la percorrenza fra Napoli e Palermo dalle 10 ore e mezza attuali alle 6 e 20 a regime”.
Andrea Castorina
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