“Alla vigilia della possibile votazione in aula, martedì prossimo, del contratto di servizio Amam che regolamenterà definitivamente i rapporti nella gestione del servizio idrico fra il Comune e la stessa società, mi preme evidenziare la necessità che altri tipi di rapporti si pongano in essere e si migliorino nell’interesse delle parti: quelli fra l’Amam e i cittadini fruitori del servizio”.
Con questo proposito, il consigliere comunale Libero Gioveni, che già in aula durante il dibattito sulla delibera aveva chiesto chiarimenti ai vertici Amam e all’Amministrazione sugli obiettivi di qualità previsti nel contratto di servizio, relativamente alla soddisfazione dell’utenza, sollecita l’azienda a dare seguito anche ad alcune sue proposte già formalizzate in passato.
“Il riferimento – chiarisce Gioveni – è in particolare ai tre seguenti obiettivi:
1) DOMICILIAZIONE BANCARIA DELLE BOLLETTE al fine di evitare inutili ed estenuanti code agli sportelli, mettendosi al passo con i tempi per offrire dei servizi migliori ai propri utenti.
Tanti sono infatti i cittadini – prosegue il consigliere – che vorrebbero abolire l’antiquato metodo di pagamento delle bollette, anche perché abituati ad avere l’addebito delle fatture di tutte le altre società erogatrici di servizi (essenziali e non) sul proprio conto corrente bancario o postale (luce, gas, telefono, telepass, pay-tv ecc.). Se l’Amam, quindi – insiste l’esponente Udc – decidesse di attuare una sorta di “rivoluzione” in questo senso (domiciliazioni bancarie, postali o su carta di credito, bonifici, MAV, RAV, fatturazioni “on line” ecc.), che tra l’altro contribuirebbe ad abbassare l’alto tasso di morosità fra gli utenti, compierebbe senz’altro un buon passo in avanti nell’ottica di un perfezionamento dei servizi al cittadino.
2) ABOLIZIONE DEL CONTATORE UNICO IN PARECCHI CONDOMINI PRIVATI, al fine di migliorare sia la gestione economica per la società che il servizio per i singoli utenti.
Una buona percentuale di questi stabili, infatti – ricorda Gioveni – dispone di un unico contatore, per cui l’Amam invia al condominio un’unica maxi bolletta con l’intento di ricevere il pagamento del servizio reso, che però in molti casi viene quasi sempre disatteso.
Il problema – spiega il consigliere comunale – sta nel fatto che non tutte le famiglie residenti in questi stabili versano la loro quota pro-capite, per cui si accumulano nel tempo delle consistenti morosità che l’Amam deve necessariamente e legittimamente far rientrare, ma che mettono in croce numerose incolpevoli ed oneste famiglie che hanno sempre pagato la loro quota condominiale e che per colpa di altre si vedono sottratte di un diritto”.
“La soluzione – afferma convinto l’esponente Udc – non può che essere quella di installare dei contatori singoli per ogni utente che così potrà godere appieno del servizio o rispondere anche delle sue malefatte e, nello stesso tempo, l’Amam non rischierà di aumentare la voragine nelle sue casse”.
3) MIGLIORARE LA QUALITA’ DELLE CONDOTTE CITTADINE e degli impianti per la distribuzione, sempre più vetusti, in quanto spesso i disservizi all’utenza vengono creati o aumentati proprio per le condizioni deficitarie di tutta la rete.
Infine – conclude Gioveni – non posso non fare nuovamente riferimento all’importanza che l’Amam possa dare un segnale tangibile agli utenti messinesi dopo i 22 giorni di agonia vissuti nel novembre scorso, concedendo una quota simbolica o un piccolo sgravio nelle loro bollette come segno di risarcimento per gli enormi disagi subiti, tali da far invidia (si fa per dire) alla povera popolazione del “terzo mondo”.
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